Come trovare un valido Tecnico del restauro dei beni culturali

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Il Tecnico del restauro dei beni culturali: chi è?

Il Tecnico del restauro dei beni culturali è la figura professionale impegnata nel restauro e nella conservazione dei beni architettonici. Svolge le proprie azioni a tutela dei beni seguendo le indicazioni del restauratore per quanto riguarda la parte metodologica ed operativa. Pur possedendo un certo grado di libertà decisionale, questo è strettamente connesso alle proprie competenze tecniche. Possiede la piena responsabilità di tutti gli strumenti utilizzati durante le fasi di restauro e cura la preparazione dei materiali nel corso degli interventi.

 

Cosa fa?

Il restauro è un insieme di interventi di natura tecnica, variabili da opera a opera, finalizzati a ricomporne le parti mancanti e a limitarne il degrado. Le tecniche adottate sono sempre più sofisticate e connesse allo sviluppo tecnologico dei software utilizzati per l’analisi delle opere. Queste possono venire sottoposte a dei veri e propri esami fotografici per studiare come sotto fatte al loro interno. In altri casi vengono eseguiti degli esami di natura chimica sui materiali con lo scopo di utilizzare i prodotti più idonei per la pulizia.

Con il termine conservazione si intende l’applicazione di una serie di azioni coordinate e programmate aventi come obbiettivo lo studio, la prevenzione, la manutenzione e il restauro. Da questa definizione si evince che il restauro è l’ultimo tassello della strategia di conservazione di un manufatto e viene adottato allorquando la prevenzione e la manutenzione non risultano più sufficienti.

Nel settore del restauro sono due le figure professionali rilevanti: i restauratori e i tecnici del restauro. Il restauratore è il responsabile del progetto di restauro. È colui che dirige e coordina tutte le figure professionali impegnate nei lavori ed è direttamente responsabile del proprio operato nei confronti del committente. Il tecnico del restauro svolge invece un’importante funzione di supporto, a volte il suo compito è molto specifico diremmo quasi settoriale.

I compiti del tecnico sono definiti dal Ministero dei Beni Culturali. Di solito vengono inquadrati in base alla loro esperienza. I tecnici del restauro possono limitarsi a compiti di supporto all’attività del restauratore come la preparazione degli strumenti o alla predisposizione in sicurezza dell’ambiente di lavoro. In altri casi possono essere investiti di funzioni specifiche ed avere un ruolo diretto nell’opera di restauro.

Il tecnico in ogni caso è sotto la diretta supervisione del restauratore e ciò pone una differenza dal punto di vista legale importante. Mentre un restauratore può intervenire su un manufatto operando da solo, un tecnico invece deve essere sempre affiancato da personale più esperto di lui. Nei cantieri di grandi dimensioni troviamo in genere un restauratore affiancato da più tecnici del restauro.

Come si diventa Tecnico del restauro dei beni culturali?

La figura professionale è disciplinata dalla legge ed è necessario superare in maniera positiva un percorso di formazione con un determinato standard stabilito dal Ministero dei Beni Culturali.

Il corso di formazione ha una durata di 2700 ore pari circa a 3 anni, di questi circa il 60% del tempo viene destinato ad attività pratiche (laboratori, stage, visite di cantiere) che devono essere svolte su manufatti qualificabili come beni culturali. Alla verifica finale sono ammessi gli studenti che abbiano frequentato almeno il 75% delle ore di studio teorico-pratico previste. Il rilascio dell’attestato è valido su tutto il territorio nazionale e consente al neo tecnico di richiedere presso il Ministero dei Beni Cuturali l’iscrizione presso un apposito elenco nazionale.

 

In sintesi cosa fa un Tecnico del restauro dei beni culturali?

  • Applicare diverse tecniche a tutela del bene come consolidamento strutturale, disinfestazione, protezione, pulitura, stuccatura;
  • Riconoscere le diverse anomalie che possono manifestarsi rispetto al piano conservativo stabilito;
  • Mettere in sicurezza il luogo di lavoro;
  • Effettuare ricerche bibliografiche;
  • Utilizzare strumenti di reporting (es fotografie e disegni) utili per registrare le modalità di esecuzione e i risultati dell’intervento;
  • Applicare le tecniche più adatte per la movimentazione e l’imballaggio dei beni secondo le istruzioni date dal restauratore;
  • Controllare e gestire tutti gli strumenti di lavoro e riporli nei luoghi di stoccaggio;
  • Applicare tecniche di restauro a basso impatto ambientale.

 

Principali caratteristiche richieste:

  • Possiede un diploma in tecnica del restauro conseguito presso un ente formativo riconosciuto ed è iscritto all’elenco dei Professionisti dei Beni culturali;
  • Conosce la legislazione sui beni culturali e sul paesaggio;
  • Conosce le tecniche e i metodi per manipolare in tutta sicurezza i beni oggetto del restauro;
  • Conosce la normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro ed utilizza correttamente i DIP (dispositivi di protezione individuale);
  • Conosce le caratteristiche storico-artistiche delle diverse tipologie di beni culturali;
  • Possiede elementi di biologia, chimica e fisica applicata al restauro;
  • Conosce le principali tecniche di disegno artistico;
  • Utilizza in maniera coerente le strumentazioni di riproduzione grafica, fotografica e di digitalizzazione dei beni;
  • Conosce i principali strumenti informatici e software applicati all’analisi delle opere artistiche;
  • Conosce le schede di sicurezza dei prodotti utilizzati per il trattamento delle superfici oggetto del restauro e provvede ad un loro corretto smaltimento;
  • Conosce le principali tecniche di imballaggio, trasporto e deposito delle opere;
  • Possiede una discreta conoscenza della lingua inglese, in particolare della terminologia tecnica.

 

Il Tecnico del restauro dei beni culturali è un’attività che richiede una elevato grado di abilità manuale nonché cura per ogni singolo dettaglio. Il Tecnico svolge una mansione di grande importanza per la corretta conservazione dei beni culturali e per la loro trasmissione alle future generazioni. Le opere d’arte presentano a vario titolo carattere di fragilità, perciò devono essere adeguatamente conservate. Il professionista deve possedere competenze multidisciplinari ed avere una profonda passione per il proprio lavoro, oltre che una buona conoscenza della lingua inglese, delle tecnologie e di alcuni software specifici del restauro. La carriera in questo settore si sviluppa nella maggior parte dei casi presso laboratori specializzati. In tali laboratori vengono applicate le più recenti conoscenze nel campo del restauro. Tra le tecniche in espansione abbiamo l’analisi ai raggi x, l’utilizzo di microscopi e di altre apparecchiature specifiche per studiare più da vicino le singole opere.

 

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