Come trovare un valido Wine Export Manager

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Il Wine Export Manager: chi è?

Il Wine Export Manager è una figura professionale esperta nel commercio internazionale del vino e dei prodotti ad esso affini. I suoi orizzonti operativi sono molto ampi. Tra le funzioni più rilevanti abbiamo l’esplorazione di nuovi mercati su cui vendere il prodotto, la gestione dei rapporti con la clientela e lo sviluppo commerciale della cantina.

 

Cosa fa?

L’export manager, in termini generali, è colui che si occupa di sviluppare gli affari commerciali dell’azienda con la quale lavora. Il suo compito principale è l’elaborazione di strategie di marketing aventi come obbiettivo l’affermazione nei mercati esteri dei prodotti e servizi aziendali. Coordina la rete di distribuzione, gestisce la vendita e sottoscrive accordi commerciali con le realtà locali. Punta in particolare all’internazionalizzazione, attraverso l’analisi dei mercati esteri e la selezione di quelli che sono più interessati ai prodotti dell’impresa.

Nel caso in esame il Wine Export Manager non è altro che una declinazione moderna dell’export manager con competenze specifiche nel campo del settore vitivinicolo. La richiesta crescente, in questi ultimi anni, di questa figura professionale è legata all’aumento delle esportazioni del prodotto vino. Le aziende vedono nel commercio con l’estero una grande opportunità che in periodo di crisi congiunturale, consente loro di accrescere il proprio business, a fronte di una contrazione del mercato locale.

Il mercato del vino è soggetto a profondi cambiamenti e pertanto non è possibile affrontare le sfide poste dal mercato globale con le stesse dinamiche di un tempo. Le richieste di vino italiano nel mondo sono in continua crescita, è sufficiente per comprendere l’importanza del fenomeno accennare brevemente ad alcuni dati. Il 2022 è stato un anno record per il vino made in Italy con un +12% sull’anno precedente, con un valore commerciale pari circa a 8 miliardi di euro. Il potenziale commerciale con l’estero è ancora molto alto, la domanda di vino di qualità è in crescita esponenziale da almeno una decina di anni.

Infine accenniamo al valore del vino inteso come prodotto commerciale in grado di assumere una molteplicità di significati. Il vino è noto a tutti per essere un bene di consumo, ma questa non è l’unica accezione del termine “bene”. Infatti esso è anche considerato un investimento (per esempio i vini di invecchiamento), un fattore esperienziale legato al territorio, un simbolo del made in Italy e infine un bene culturale come può esserlo ad esempio un libro.

Le aziende che vogliono restare al passo con i tempi devono, percià, essere in grado di saper comunicare i propri valori anche al di fuori dei confini nazionali. Tutto ciò richiede un’ottima comunicabilità del prodotto che oggigiorno è resa possibile grazie a numerose forme non ultima quella del digitalizzazione.

Come si diventa Wine Export Manager?

La base di partenza per poter svolgere al meglio questa professione è una laurea in economia o giurisprudenza internazionale. Le competenze di questa figura professionale sono molto vaste e possono spaziare dalle conoscenze nel campo dei sistemi bancari fino alle tecniche di vendita e di marketing. Altro importante aspetto della formazione sono le competenze nel settore del diritto internazionale, per poter intrattenere rapporti proficui con partner di mercati esteri.

La laurea, come ben si comprende, non è sufficiente per padroneggiare una materia così complessa. Il master, infatti, rimane uno dei punti cardine per estendere la propria visione e abbracciare problematiche che coinvolgono a 360° il wine business. Tra i master più conosciuti vi è il Food and Wine Business della Luiss Business School. Esso rappresenta un vero e proprio punto di riferimento per chi vuole intraprendere questa carriera.

La conoscenza delle lingue ed in particolare dell’inglese sono un altro aspetto chiave di questo figura professionale. Tale conoscenza spesso non si ferma solo all’inglese ma può comprendere o un’altra lingua europea oppure anche una lingua extraeuropea a seconda del mercato di riferimento.

 

In sintesi cosa fa un Wine Export Manager?

  • Progettare e organizzare l’intera rete di distribuzione del prodotto vino presso il paese estero;
  • Stipulare rapporti commerciali con le istituzioni e i vari enti locali;
  • Effettuare indagini di mercato e studiare le strategie commerciali dei vari concorrenti;
  • Intrattenere rapporti con gli imprenditori stranieri e frequentare fiere internazionali per la promozione dei prodotti vitivinicoli;
  • Bandire campagne promozionali e di marketing specifiche per il mercato di riferimento;
  • Preparare la documentazione relativa all’export, necessaria per gestire i rapporti con gli operatori internazionali;
  • Esplorare nuovi mercati e curare le relazioni dell’azienda;
  • Seguire lo sviluppo commerciale della cantina.

 

Principali caratteristiche richieste:

  • Possiede un laurea in Economia o Giurisprudenza con una specializzazione in diritto internazionale;
  • Ha frequentato corsi professionalizzanti e master che hanno consentito di approfondire temi riguardanti l’internazionalizzazione, la logistica, i trasporti, le norme per il commercio del vino con l’estero;
  • Effettua analisi di mercato ed elabora opportune strategie di vendita;
  • Studia le possibilità offerte dalla finanza agevolata in campo comunitario e nazionale;
  • Partecipa a fiere enogastronomiche;
  • Conosce le principali piattaforme software tematiche;
  • Possiede un’ottima conoscenza del mercato internazionale del vino;
  • Sfrutta le diverse possibilità offerte dalla digitalizzazione del marketing vitivinicolo per promuovere il nome della brand;
  • Possiede ottime capacità comunicative e relazionali;
  • Possiede un’ottima attitudine ad effettuare viaggi e trasferte anche in paesi lontani da quello nel quale risiede;
  • Possiede un’ottima conoscenza della lingua inglese e di un’altra lingua straniera propria del mercato nel quale opera.

 

Il Wine Export Manager è in possesso di una preparazione altamente professionale, con la quale è in grado di interfacciarsi con i diversi partner commerciali. La sua attività è molto onerosa dal punto di vista dell’impegno fisico, dovendo spesso affrontare viaggi anche di diverse settimane lontano da casa. Nonostante ciò è diventata una delle professioni di rilievo dell’intero panorama del settore vitivinicolo. Le sue capacità hanno contribuito, tra le altre, al successo registrato dal vino italiano nel mondo in questi ultimi anni. Anche in periodo di post crisi sanitaria il mercato del vino è stato uno dei pochi che ha saputo meglio di altri competitor internazionali rispondere alle sfide poste in essere dal mercato globalizzato e dalla digitalizzazione.

 

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