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Lo Psicomotricista: chi è?

Lo Psicomotricista è una figura professionale specializzata in psicopatologia dello sviluppo che si occupa della prevenzione, cura e riabilitazione delle malattie neuropsichiatriche infantili. Opera nel campo educativo, scolastico e socio-sanitario con interventi psicomotori atti a creare le condizioni ottimali per un corretta crescita del bambino, prevenendo in tal modo la manifestazione di disturbi di tipo psicoaffettivo o cognitivo.

Cosa fa?

La psicomotricità è una disciplina relativamente recente nata agli inizi degli anni ’60, fondatori del pensiero psicomotori e delle sue applicazioni sono due pedagogisti francesi Bernard Aucouturier e André Lapierre. Tale disciplina comprende una serie di attività che hanno come base il gioco e in particolare il gioco del movimento. Si basa essenzialmente sull’osservazione dei giochi e delle interazioni spontanee che i bambini instaurano tra di loro e con l’ambiente che li circonda. La psicomotricità è indicata per bambini di età non superiore agli 8 anni, anche se in alcuni casi può spingersi fino ai 18 anni.

Scopo della disciplina è quello di sviluppare nel bambino una crescita senza disagi, che se non affrontati in tempo possono tramutarsi in vere e proprie patologie. Il professionista lavora soprattutto con bambini che presentano ritardi psicomotori o dello sviluppo in genere. Lo Psicomotricista analizza la persona nella sua interezza, sia dal punto di vista motorio che psichico ed affettivo. Nel percorso di analisi psicomotoria del bambino indaga, in particolare, da parte del soggetto l’uso dello spazio e degli oggetti in esso presenti, oltreché delle relazioni con adulti o bambini e la capacità di interagire con loro attraverso il movimento e la parola.

Lo Psicomotricista lavora per prevenire qualunque tipologia di disfunzione sia essa mentale, comportamentale, motoria, relazionale e percettiva. Le fasi di studio dell’attività psicomotoria si basano su tre passaggi essenziali: l’analisi, la valutazione ed l’elaborazione dell’intervento. La fase di analisi, come già accennato, si basa sullo osservazione diretta del soggetto, in particolare quando lo stesso risponde a determinati stimoli proveniente dall’ambiente. L’unicità della risposta del soggetto rende questa fase molto importante per poter pianificare in maniera corretta interventi mirati. La seconda fase definita di valutazione è quella  in cui il professionista in base all’analisi elabora i risultati e stabilisce gli interventi più appropriati. La terza fase riguarda la parte pratica dell’intervento che può focalizzarsi sui giochi, il disegno o la musica tutte attività che consentano di superare le difficoltà ed i disagi.

Come si diventa Psicomotricista?

Per svolgere la professione è necessario essere in possesso di un percorso di formazione specifico. Il titolo universitario è il primo passo con il conseguimento della laurea triennale in Terapia della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva. L’accesso è a numero chiuso come per tutti i corsi di laurea afferenti all’ambito sanitario.

Durante il percorso di studi lo studente ha la possibilità di poter frequentare laboratori pratici in aggiunta ad esperienze di tirocinio che gli consentono di approcciarsi alla professione. La prova finale ha valore di Esame di Stato per cui il titolo conseguito consente di poter svolgere l’attività di psicomotricista. È possibile, inoltre, continuare a specializzarsi inscrivendosi alla laurea magistrale in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie oppure ad un master di specializzazione.

In sintesi cosa fa un Psicomotricista?

• Favorire lo sviluppo psicofisico del paziente in età evolutiva;
• Aiutare a superare i periodi di crisi nelle diverse età con il fine di prevenire l’insorgere di stati patologici;
• Intervenire in situazioni di difficoltà stimolando nel soggetto la mobilizzazione di tutte le risorse psicofisiche di cui dispone;
• Effettuare attività di osservazione, valutazione ed infine bilancio psicomotorio anche in collaborazione con altri professionisti o con equipe multidisciplinare;
• Elaborare il tipo di intervento più idoneo per consentire il superamento delle difficoltà e dei disagi.

Principali caratteristiche richieste:

• Possiede un laurea triennale in Terapia della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva;
• Possiede ampie conoscenze in merito a diverse discipline importanti per la professione come: biologia, fisiologia, neurologia, anatomia, psicologia generale, biochimica, farmacologia, neuropsichiatria infantile, scienze infermieristiche;
• Possiede nozioni di anatomia con particolare riguardo all’apparato muscolare oltreché in scienze motorie;
• Possiede specifiche competenze nel campo della psicologia e della pedagogia;
• Possiede ottime doti comunicative e adatta il proprio linguaggio all’età dell’interlocutore;
• Possiede doti di pazienza e calma anche in presenza di soggetti con problemi neuropsichiatrici;
• Possiede una buona resistenza allo stress psico-fisico;
• Possiede un ottimo senso del ritmo e del movimento.

Lo Psicomotricista è il professionista che consente di comprendere attraverso il movimento il mondo interiore del bambino. Campo d’azione privilegiato per lo studio e l’analisi del soggetto è il gioco e l’interazione che il piccolo paziente ha con l’ambiente. Attraverso il gioco il bambino è in grado di esprimere in maniera simbolica fantasie, disagi, paure e ansie. Il terapista della psicomotricità svolge, inoltre, la propria attività anche in campo sociale favorendo i processi di integrazione, incentivando la comunicazione e la comprensione anche a livello non verbale.

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