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L’Epidemiologo: chi è?
L’Epidemiologo è un professionista del settore sanitario che ha come obbiettivo lo studio delle malattie e il loro decorso, cercando nel contempo di comprenderne l’origine e la loro diffusione nella popolazione. Egli ha un ruolo essenziale nella prevenzione delle malattie infettive e più in generale nel mantenimento di un’ottimale stato di salute.
Cosa fa?
L’epidemiologia è una disciplina biomedica. Tale disciplina studia la distribuzione e la frequenza di una malattia in un luogo ben determinato, che può variare da un’area ristretta come può essere il luogo di lavoro, fino ad interessare intere città o nazioni.
Con l’ausilio di strumenti propri della statistica (distribuzione, analisi delle frequenze, varianza ecc.) elabora modelli utili per acquisire informazioni sulla storia della malattia e sulla sua possibile futura evoluzione.
L’Epidemiologo applicando un approccio metodologico e scientifico riesce a comprendere come una malattia si presenta all’interno di una popolazione e con quale frequenza.
Per fare ciò studia diversi aspetti ambientali, sociali e biologici, da questa analisi preliminare è in grado di proporre delle ipotesi sulle cause e sui fattori di rischio (inquinamento, campi elettromagnetici, fumo di tabacco ecc.) delle patologie legate ad essi.
Le ipotesi formulate
Se le ipotesi formulate risultano corrette si può giungere con ragionevole certezza alle cause scatenanti, a questo punto è possibile intervenire con interventi di natura preventiva con l’intento di rimuovere o comunque contenere i possibile effetti avversi.
Il lavoro di questo importante professionista delle professioni sanitarie in genere è scarsamente conosciuto dalla popolazione, nell’immaginario collettivo è il ricercatore di laboratorio o il medico che opera sul campo il vero artefice della risoluzione dei problemi nel campo della medicina, ma non è sempre così.
La natura ambientale
L’Epidemiologo per contro svolge un ruolo fondamentale, un’importante ramo dell’epidemiologia che in questi ultimi anni si è guadagnata uno spazio sempre più significativo è quella legata alle problematiche di natura ambientale.
Lo studio dei fattori di rischio legati alle problematiche ambientali è uno dei più importanti, al giorno d’oggi, in grado di quantificare lo stato di salute delle popolazioni.
Ambienti lavorativi
Diverse malattie umane sono infatti attribuite all’esposizione di agenti tossici negli ambienti lavorativi e non solo. Gli studi effettuati dall’Epidemiologo consentono ai decisori di mettere in atto azioni di contrasto, limitando in questo il danno derivante dalla loro esposizione.
Come si diventa Epidemiologo?
Per diventare epidemiologo occorre iscriversi a medicina, dopo il conseguimento della laurea sarà possibile frequentare corsi o master specifici come ad esempio il Master in Epidemiologia e Biostatistica offerto dall’Università Cattolica del Sacro Cuore.
I corsi di specializzazione consentono di formare personale sanitario altamente specializzato nella raccolta, analisi e valutazione dei dati riguardanti le organizzazioni sanitarie.
I corsi in genere prevedono un ampio uso dei metodi statistici di indagine, che uniti a studi di epidemiologia descrittiva e di eziologia consentono di valutare i risultati di detti studi allo scopo di formulare linee guida utili per la prevenzione delle malattie.
In sintesi cosa fa un Epidemiologo?
- Indagare sull’origine di malattie, anche di quelle poco caratterizzate, al fine di permettere, da parte delle strutture sanitarie, efficaci forme di contrasto alla loro diffusione;
- Individuare le aree in cui si è manifestata per la prima volta la malattia e studiare possibili forme zoonosi ovvero salti di specie, se presenti;
- Accumulare quante più informazioni possibili sull’evoluzione della malattia, con il fine di limitare le cause driver e attivare efficaci forme di prevenzione;
- Collaborare alla pianificazione delle linee guida, identificando le strategie più utili per combatterle;
- Analizzare il rapporto tra rischi e benefici di ciascuna malattia, valutando anche il loro impatto sull’economia.
Principali caratteristiche richieste:
- Possiede un laurea in Medicina e Chirurgia;
- Ha conseguito il titolo di Master Universitario in Epidemiologia e Biostatistica;
- È in grado di pianificare, organizzare, condurre e valutare ricerche scientifiche in campo clinico;
- È in grado di effettuare studi di popolazione ed indagini epidemiologiche sia descrittive che analitiche con il fine di identificare i vari fattori di rischio;
- È in grado di valutare l’efficacia delle azioni intraprese per contrastare la diffusione delle malattie, nonché effettuare la stima dei costi sanitari per gli interventi di cura, di riabilitazione e di prevenzione;
- Conosce e applica i metodi dell’indagine statistica con il supporto di software e strumenti informatici;
- Utilizza i metodi di mappatura delle patologie sul territorio tra i quali: la mortalità, la prevalenza, l’incidenza;
- Utilizza le banche dati di tipo sanitario e bibliografico in maniera ottimale, fondamentali per qualsiasi tipo di ricerca scientifica;
- Collabora con specialisti di altri campi dell’epidemiologia per la validazione delle linee guida e per l’identificazione dei fattori di rischio;
- Conosce i principi della logica matematica e dell’analisi numerica;
- Conosce la normativa sul trattamento dei dati personali;
- Ha presente tutte le problematiche di natura sociale, ambientale ed organizzativa legate alla pianificazione degli interventi sanitari nei paesi in via di sviluppo.
L’Epidemiologo ha come suo scopo principale la prevenzione attraverso l’osservazione della popolazione colpita da una malattia in un dato periodo temporale. Lo studio affrontato dal professionista viene condotto con metodi statistici, in collaborazione con esperti di altre discipline tra le quali medici clinici, demografi e la sociologi.
Analizzare i fattori di rischio è di fondamentale importanza. Per mettere in atto strategie efficaci l’Epidemiologo raccoglie una imponente mole di dati che possono essere ricavati dalle cartelle cliniche dei pazienti, dai registri nazionali delle malattie e nelle risposte date dai questionari proposti alla popolazione coinvolta nello studio.
Queste informazioni vengono successivamente elaborate utilizzando gli strumenti matematici, statistici e informatici con lo scopo di valutare eventuali legami tra la malattia e i fattori di rischio.
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