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Lo Statistico ambientale: chi è?
Lo Statistico ambientale è una figura professionale impegnata nell’analizzare i dati ambientali provenienti da sensori, centraline ed altri sistemi di rilevazione, partecipare alla progettazione e posa sul territorio delle reti per il monitoraggio ambientale, creare e alimentare sistemi utilizzati come indicatori ambientali.
L’analisi dei dati, effettuata dallo statistico, permette di comprendere meglio i fenomeni reali e di conseguenza fornisce gli strumenti oggettivi che consentono di aiutare sia la Pubblica Amministrazione che le Aziende nel prendere le decisioni più corrette per un determinato evento.
Cosa fa?
Lo Statistico ambientale effettua il monitoraggio dei dati ambientali, le tematiche affrontate nel corso dell’analisi possono riguardare la qualità delle acque, la qualità dell’aria, la climatologia ecc…
Nelle grandi città gli studi si concentrano prevalentemente sulla qualità dell’aria, le centraline rilevano la presenza di gas spesso nocivi per la salute (tra cui il “famoso” PM10) ed è compito delle statistico analizzare i dati forniti dalle reti di monitoraggio e valutare se vi è o meno uno scostamento significativo rispetto ai dati raccolti in precedenza.
Il professionista opera anche nel più difficile campo della biologia ambientale, in particolare studia la ricchezza delle specie animali e vegetali in un determinato ambiente.
In genere questo campo di indagine è meno facile da affrontare rispetto a quelli analizzati in precedenza per via del fatto che risulta più complesso stimarne l’evoluzione nel tempo e nello spazio. Anche in questo caso seppur con qualche difficoltà è possibile, con apposite tecniche, realizzare delle reti di controllo, una volta individuati i soggetti indicatori più rappresentativi.
Questi indicatori andranno rilevanti periodicamente in punti fissi sul territorio e andranno a costituire delle vere e proprie reti di monitoraggio.
Un aspetto essenziale dell’attività svolta è che il dato o i dati raccolti siano di buona qualità, con tale termine ci riferiamo al fatto che il dato sia rilevante, accurato e confrontabile con altri simili. Ciò costituisce una premessa fondamentale per uno studio serio relativo a qualsiasi fenomeno naturale e non, consentendo al professionista di raccogliere tali informazioni per poi successivamente elaborarle.
Un altro aspetto importante dell’analisi è sottoporre i risultati a validazione, che si prefigge due scopi: primo valutare se la qualità dei dati è sufficiente per la diffusione dell’informazione e secondo indentificare le fonti di errore, utili per apportare modifiche al processo di analisi.
Come si diventa Statistico ambientale?
Per un diventare uno statistico, che è impegnato nell’analisi dei dati ambientali, occorre laurearsi in Scienze statistiche, la laurea consente di sviluppare skills specifiche per gestire e analizzare i dati di grandi dimensioni in diversi contesti lavorativi sia per aziende pubbliche che private.
In sintesi cosa fa un Statistico ambientale?
- Progettare ricerche ambientali utilizzando le tecniche più idonee per raccogliere e analizzare i dati;
- Definire la grandezza del campione e le sue caratteristiche;
- Individuare il metodo di campionamento più adatto;
- Allestire le reti di monitoraggio dei dati ambientali a seconda delle variabili che sono state decise in fase di progetto;
- Raccogliere i dati ed elaborarli con appositi software;
- Redigere report dai dati raccolti e formulare previsioni su un possibile andamento futuro degli stessi;
- Valutare lo stato delle risorse naturali, confrontandole con le normative in vigore.
Principali caratteristiche richieste:
- Possiede una laurea in Scienze Statistiche con indirizzo ambientale ed ha migliorato il proprio bagaglio culturale frequentando un Master, per esempio in Monitoraggio Ambientale, che ha come fine la prevenzione dei rischi ambientali e la tutela della salute dell’uomo;
- Conosce le varie tecniche applicabili nella statistica e quali tecnologie utilizzare per analizzare e interpretare i dati;
- Conosce le procedure per la raccolta e l’archiviazione dei dati;
- Conosce le varie modalità di campionamento per la verifica dei valori limite di emissioni di sostanze dannose nell’atmosfera, nel suolo e nell’acqua;
- Conosce i vari modelli applicati nella statistica ambientale;
- Possiede nozioni di scienze ambientali, geologiche, biologiche e chimiche;
- Conosce i principali software per l’elaborazione statistica;
- Conosce la normativa che tutela la qualità dell’ambiente e del territorio;
- Progetta e sviluppa ricerche in campo ambientale;
- Redige report sul risultato delle ricerche;
- È in grado, in base ai dati raccolti, di elaborare previsioni future utilizzando apposti modelli;
- Possiede ottimi doti organizzative;
- Collabora positivamente con le altre figure professionali per il raggiungimento degli obbiettivi comuni;
- Possiede un’ottima capacità di analisi;
- Possiede una buona conoscenza della lingua inglese sia scritta che parlata.
Lo Statistico ambientale svolge un ruolo molto importante per la sua attività di raccolta ed elaborazione delle informazioni che sono alla base delle decisioni prese per migliorare i vari parametri ambientali. Un’informazione statistica di qualità permette di rappresentare in maniera coincisa situazioni e fenomeni anche complessi e consente di effettuare confronti e studiare l’evoluzione dei dati ambientali nel tempo e nello spazio.
Senza dati di qualità non è possibile pianificare e formulare opportuni interventi che siano realmente efficaci a salvaguardia dell’ambiente e del territorio, ciò è possibile solo in presenza di tecnici altamente qualificati che sappiano applicare le più moderne tecniche di indagine e di analisi.
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