L’head hunting all’epoca del Coronavirus

Stiamo vivendo un periodo di grandi difficoltà e incertezze per la salute pubblica che hanno portato a drastiche decisioni in merito alla libera circolazione e aggregazione delle persone.

La rapida diffusione del coronavirus ha anche richiesto una revisione del modo in cui le aziende gestiscono il lavoro dei propri dipendenti.

Il concetto di Smart working, che per anni ha riempito la bocca di manager e consulenti aziendali, senza vere e proprie applicazioni pratiche ha visto un’improvvisa impennata di notorietà.

Al di là delle misure contingenti, le aziende che avevano processi di selezione in corso o in via di definizione, se non si sono trovate a sospenderli, hanno dovuto ripensare al tipo di fornitore al quale affidarli perché molti di essi non erano in gradi di lavorare in condizioni Smart come invece spesso avevano professato.

Ma allora come trovare un valido head hunter a Milano o nel resto d’Italia?

Bisogna innanzitutto partite dall’individuare le differenze tra società di ricerca e selezione e head hunter. Non lasciatevi ingannare dal nome. Spesso chi si definisce head hunter non lo è!

Ma come? Scrivi sul sito, sul biglietto da visita e dici nelle interviste che fai l’head hunter, ma di fatto non lo sei? Com’è possibile?

Semplice. Nel nostro paese per anni si è definito head hunter anche chi si occupato “semplicemente” della classica attività di ricerca e selezione del personale.

Ok, allora cos’è un head hunter?

Un head hunter è un selezionatore (o società di ricerca e selezione del personale) in grado di arrivare a quei candidati che non sono attivi nella ricerca di opportunità professionali. Lasciando stare i motivi di questa passività rispetto al mercato, che andremo a trattare in uno dei prossimi articoli, quando si ricerca un candidato che non risponde direttamente agli annunci è necessario compiere un’azione di scouting, che spesso è un’attività di mappatura del personale qualificato operante presso i competitor dell’azienda, e successivamente procedere con il contatto diretto per verificare il possibile interesse ad un’opportunità di lavoro.

Basta andare su LinkedIn?

Spesso e volentieri no!

LinkedIn infatti non ci sono tutti i profili presenti sul mercato del lavoro, inoltre anche gli iscritti non sempre sono attivi nella consultazione del proprio profilo e degli eventuali messaggi da parte di un selezionatore. Pertanto un processo di ricerca non solo di profili di executive search ma anche impiegatizi e quadri, non può prescindere dalla vera attività di caccia diretta.

Quindi come avviene il contatto?

Spesso quando si è alla ricerca di personale qualificato è necessario effettuare chiamate in anonimo direttamente in azienda per parlare con il talento giusto. Per far questo dovrete rivolgervi a dei veri cacciatori di teste.

Oggi più che mai le società di head hunting rappresentano la vera alternativa al fare da soli (passaparola, linkedin, annunci diretti da parte delle aziende).

Non pensare che tale tipo di ricerca possa costarti molto di più del “fai da te”.

Per concludere vorrete sapere come è l’head hunting all’epoca del coronavirus.

Beh… chi lo ha sempre fatto bene non cambia molto. E’ infatti un’attività che si svolge per lo più al telefono. Ora più che chiamare in azienda chiameremo a casa…

 

Vittorio Nascimbene

Ceo & Founder

Ricercamy Srl