Uscire dalla routine lavorativa

Chi di noi, dopo una giornata di lavoro stressante, piena di tensione emotiva e di impegni, non ha mai pensato almeno una volta nella vita: “Ah se potessi lasciare tutto e andarmene in un luogo sperduto a contatto con la natura, sarei la persona più felice del mondo!” poi però, siamo costretti a riaprire gli occhi e tornare con i piedi per terra.

Ma nell’ultimo decennio qualcosa è cambiato anche nella nostra mentalità, abbiamo infatti raggiunto una maggiore consapevolezza ecologica rispettando sempre di più il territorio e i suoi prodotti, comprendendo bene che salvaguardare la natura può anche essere una nuova ragione di vita oltre che di business.

In questi ultimi anni, si registrano, in effetti, sempre più casi di persone che circa a metà del proprio percorso lavorativo decidono di cambiare radicalmente la loro vita, magari con l’aiuto di una buona uscita o di un prepensionamento (condizioni sempre più frequenti data la crisi odierna), dedicandosi a qualcosa di molto gratificante e stimolante al tempo stesso e senza perdere di vista l’aspetto economico.

Acquistare vecchi casali o cascine in campagna, cimentandosi magari alla coltivazione di prodotti naturali, donatici senza grandi difficoltà dalla nostra terra, o piuttosto aprire piccole attività di Bed and Breakfast o di ristorazione a km 0, sono aspetti di cambiamento che interessano sempre di più anche i giovani, i quali, anche se non particolarmente stressati da anni di routine lavorativa, un lavoro non riescono a trovarlo.

Un mutamento non ancora su larga scala, ma che potrà trovare sempre più persone interessate alla ricerca di qualcosa di diverso e che comunque dia la possibilità di vivere dignitosamente, cosa che di questi tempi non è di poco conto.

Una riflessione in questo senso può essere quindi di buon auspicio.