Negli ultimi quarant’anni è molto cambiato il modo di valutare l’operato dei dipendenti di un’azienda. Negli anni settanta le informazioni venivano elaborate a gruppi su base mensile o annuale. Oggi, grazie alla tecnologia, è possibile avere feedback in tempo reale. Per questo le nuove generazioni che entrano nel mondo del lavoro non voglio più aspettare mesi per sapere qual è il giudizio dell’azienda sul proprio operato.
Vogliono un feedback sulla loro performance lavorativa in modo da poter misurare i progressi fatti. C’è addirittura chi vorrebbe un feedback giornaliero, possibilmente immediato e sincero.
La velocità influenza anche la fedeltà. Per molti ragazzi di talento le aziende sono troppo lente e nonostante sia chiaro a tutti la direzione da perseguire, la burocrazia rallenta le decisioni operative.
In Cina a Shenzhen esiste da qualche anno un “mercato dei talenti” dove i datori di lavoro incontrano i candidati e fanno la loro offerta in un solo giorno. I prescelti, il giorno dopo, si presentano in ufficio puntualmente alle 9.00. La logica è quella di un mercato aperto 6 giorni su 7 dove domanda e offerta di personale si incontrano. Ogni giorno 150 dirigenti valutano i profili di 8000 candidati.
Certamente la velocità con cui si concretizzano queste scelte è dettata dalla forte crescita dell’economia cinese e dalla facilità con cui si possono rescindere i rapporti di lavoro.
In Italia è tutto diverso, soprattutto in un momento di forti difficoltà economiche. Certamente però non ci si può nascondere dietro alla crisi senza affrontare i problemi che affliggono il nostro sistema economico.
Se vogliano essere competitivi all’interno di un mercato globale dobbiamo lavorare sulla velocità con cui le nostre aziende si adeguano al mutare degli scenari socio-economici. Solo così possiamo farcela.
L’Italia ha bisogno sia di campioni che di gregari ma a tutti bisogna fornire una bicicletta veloce.