Aziende e lavoratori (4/5): Dalla supervisione alla collaborazione

I tradizionali processi di supervisione e management sono ormai datati. Il compito dei manager è quello di mettere i giovani nelle condizioni di eccellere.

Troppe volte capita infatti di vedere, all’interno delle aziende italiane, una gestione dei processi di sviluppo dall’alto verso il basso. Persone sicuramente di esperienza, ma non più giovanissime, decidono nuove strategie informatiche che ricadranno a pioggia sul lavoro quotidiano di intere generazioni “native digitali” senza queste siano state nemmeno interpellate. Il rischio concreto è che adottino soluzioni già obsolete prima ancora di renderle patrimonio dell’azienda.

I manager più aperti e intelligenti, invece, sono sempre molto ricettivi e disponibili ad ascoltare le idee dei ragazzi più talentuosi. Ai giovani piace essere al centro dell’attenzione e sono anche in grado di offrire spunti di riflessione unici. E il futuro dell’azienda dipende molto anche da loro. Viceversa impedire loro di parlare può avere un effetto molto negativo. In breve tempo si spargerebbe la voce che i vertici dell’azienda non permetto alle persone di esprimersi generando ripercussioni negative sul morale degli altri dipendenti.

Entrando nella forza lavoro di un’impresa i giovani portano con sé le loro competenze digitali mettendo a dura prova le basi della gerarchia aziendale, dove il dirigente di qualsiasi unità di business o comunque il responsabile devono capire che hanno molto da imparare dai solo sottoposti più giovani su argomenti quali blog, social network e tutti gli strumenti collaborativi della Net Generation.

Siamo in un’epoca in cui nelle aziende ognuno di noi si può considerare maestro o studente ed imparare da chiunque ne sappia di più.

Certo, la maggiore preoccupazione deriva dalla possibilità che tramite internet alcune importanti informazioni aziendali possano fuoriuscire. E’ necessario quindi tutelarsi da questo rischio definendo norme aziendali ben precise in merito, possibilmente in forma scritta (“regolamento” o “codice comportamentale”). Dovrà inoltre essere chiaro che chi  trasgrerrà tali norme sarà passibile di richiami formali e in casi estremi sarà licenziabile.

In ogni caso per scongiurare la perdita di validi profili, le aziende si devono organizzare per soddisfare le esigenze dei neo-dipendenti, lasciando loro maggiore autonomia decisionale e la scelta di dove e come lavorare. Il nuovo sistema aziendale dovrà basarsi sulla meritocrazia.

 

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