Comunicazione: Perché diciamo ‘Hmm’ quando pensiamo?

Hmm – o talvolta hmmm – è una tra le parole che diciamo più spesso, ma a cui diamo poco peso. Non è nei dizionari e ci sembra una parola anche se non ha neanche una vocale. Tuttavia, noi tutti riusciamo a cogliere vasta gamma di sue connotazioni.

A cosa serve

Pronunciato con un’intonazione crescente significa “Non ho capito – ripeti”

Con una “m” prolungata vuol dire “Sto pensando attentamente a quello che hai detto.”

Acuto: “Sì, forse è buona idea”

Pronunciato in modo rapido e con un timbro basso: “Sono dubbioso.”

 

Le Origini

Che cosa è questa parola eccentrica, e da dove proviene?

Anche se esiste in molte lingue in una varietà di forme, le sue radici sono elusive.

In altre parole, chi lo sa? Potrebbe anche risalire alle epoche preistoriche.

Hmm è tecnicamente classificato come un “interiezione”, insieme con altri termini del calibro di um, eh e wow.

Secondo gli esperti del linguaggio il suono della lettera H è semplicemente un sostituto del riprendere fiato, e la M, dato che la bocca è chiusa, è il simbolo del fatto che non siamo del tutto sicuri di cosa dire. Questa pausa indica che siamo temporaneamente senza parole, ma ancora impegnati. La varietà di toni che possiamo utilizzare aggiunge significati sottili all’intermezzo. In sostanza di ritiene che hmm è popolare soprattutto perché è un suono neutrale. Cioè più facile da dire di qualsiasi altra cosa.

Cioè che è certo e che chi si occupa di selezione è abituato a cogliere nei suoi interlocutori tale intermezzo comunicativo e a seconda dei casi può interpretarlo come un modo di prendere tempo a fronte di qualcosa che non si conosce oppure, se è il selezionatore a parlare, è indicatore del fatto che chi ascolta non abbia realmente capito i concetti espressi o non sia concentrato nell’ascolto.

Cercate quindi di usare ‘hmm’ come intercalare il meno possibile soprattutto durante un colloquio di lavoro.