Qualche giorno fa abbiamo parlato di come si pongono le nuove generazioni rispetto al mondo del lavoro e vice versa. In questo articolo vogliamo insistere sull’importanza di assumere i giovani all’interno delle aziende e di quali siano i vantaggi correlati.

Come anticipato le giovani generazioni sono troppo viziate e coccolate, ma conoscono in profondità i meccanismi della tecnologia e i suoi strumenti, ma cosa più importante, sono sempre collegati gli con gli altri in una sorta di grande rete. Le aziende dovranno cambiare alcuni parametri di valutazione se vorranno integrare queste risorse al loro interno. Non sarà più logico, ad esempio, inibire l’utilizzo di Facebook o altri social network, credendo in tal modo di ridurre la disperione di concentrazione o di tempo dedicato al lavoro, poichè sarà proprio l’utilizzo di questi strumenti a dare maggior ritorno alle aziende stesse. Anzi sempre di più le aziende dovranno utilizzare le tecnologie ad oggi disponibili per decentrare il processo decisionale e far si che i dipendenti in qualsiasi parte del mondo creino una rete comune e collaborino attraverso di essa.

Attraverso la rete le aziende potranno sfruttare al meglio l’intelligenza e l’ingegno umano e i manager del futuro dovranno sempre più essere in grado di integrare il talento di singoli individui e spèecifiche organizzazioni. I vantaggi di ciò sono evidenti. Le nuove generazioni sono ad esempio in grado di sviluppare nuovi software nell’arco di due settimane collaborando a stretto contatto. Si tratta di qualcosa fino ad oggi impensabile.

Gli strumenti sociali sono potenti livellatori organizzativi possono cioè generare e catturare la conoscenza emergente e creare nuovi leader indipendentemente dall’età o dalla qualifica.

La crisi economica che stiamo vivendo costringerà le aziende ad accelerare la revisione dei propri sistemi meritocratici e della propria organizzazione gerarchica. Chi non sarà in grado di cambiare abbastanza velocemente difficilmente potrà proiettarsi nel business.