Come trovare un valido antropologo

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L’Antropologo: chi è?

L’Antropologo è uno studioso e ricercatore che si occupa di analizzare l’uomo dal punto di vista delle relazioni sociali, storiche, culturali, economiche, geografiche, etnografiche e linguistiche. I risultati delle sue analisi possono essere applicati in svariati ambiti dai progetti di mediazione e comunicazione interculturale, alla divulgazione scientifica, a progetti socio-sanitari e socio culturali. Le ricerche sull’uomo si possono condensare in diverse macroaree tra le quali possiamo individuare i rapporti tra cultura e società, linguistica e comunicazione, biologia e fisica e nell’ambito dell’archeologia e della giurisprudenza.

 

Cosa fa?

L’antropologia (con il significato letterale di: ”studio sull’uomo”) è una disciplina scientifica che ha trovato la sua consacrazione in epoca abbastanza recente a partire dalla fine del XIX secolo. Nata come scienza in seno alla biologia, si distacca da essa andando a costituire una branca del sapere scientifico autonoma. Gli ambiti di studio dell’antropologia sono svariati ed essi si sono sviluppati nel corso del tempo comprendendo essenzialmente due filoni principali quello umanistico e quello biologico.

L’antropologo studia in particolare i processi e le dinamiche culturali presenti nella società. Osserva i comportamenti umani e cerca di comprendere le abitudini, gli stili di vita, gli usi e costumi di determinate realtà culturali. Uno degli aspetti che caratterizzano che questa figura professionale è la sua propensione a viaggiare, per incontrare sul proprio cammino mondi diversi fatti di propri codici culturali. Oggi giorno gli antropologi non hanno la necessità di intraprendere lunghi spostamenti per conoscere ed osservare diverse realtà socio-culturali. Il mondo globalizzato rende disponibile direttamente nelle grandi aree metropolitane i soggetti umani oggetto di studio da parte del professionista.

La ricerca antropologica prevede una serie di tappe che si connotano per un approccio metodologico e scientifico molto preciso. Innanzitutto l’antropologo raccoglie di prima mano, tramite interviste, le esperienze vissute dai diversi soggetti in un particolare ambito culturale oggetto di indagine. Il contatto con determinate realtà può durare anche diversi mesi. La durata del periodo della ricerca è legata all’importanza e alla complessità dei comportamenti e dei rapporti che gli individui hanno nella società in cui vivono.

Una volta che le indagini sono concluse e il materiale raccolto risulta congruo  si passa a stilare una relazione o report. Il saggio o testo etnografico realizzato dall’antropologo è considerato il punto cardine della ricerca antropologica.

Come si diventa Antropologo?

Per diventare antropologo non esiste un percorso formativo specifico. Una buona base di partenza è il conseguimento di una laurea in Antropologia. In alternativa ci si può specializzare in Antropologia a partire da lauree umanistiche come per esempio Filosofia o Sociologia. Il percorso formativo prevede lo studio di discipline quali la storia, la filosofia, la scienza delle religioni, l’archeologia, la semiotica, le tecniche della ricerca etnografica.

Un antropologo indipendentemente dal proprio percorso di studi deve mantenersi costantemente aggiornato partecipando a convegni, consultando pubblicazioni e seguendo dibattiti. Una parte importante della formazione postlaurea è dedicata alla frequentazione di corsi di specializzazione e master.

 

In sintesi cosa fa una Antropologo?

  • Gestire un processo di ricerca e condurre ricerche antropologiche;
  • Realizzare interviste e questionari raccogliendo i dati direttamente sul campo;
  • Redigere relazioni e testi etnografici;
  • Analizzare i problemi riguardanti il connubio tra culture diverse e confrontare i risultati oggetto della ricerca con ricerche passate;
  • Ideare progetti di ricerca aventi come obbiettivo le problematiche sociali, culturali e sanitarie di determinate aree;
  • Effettuare analisi di mercato con particolare riferimento alla profilazione dei clienti;
  • Raccogliere e valorizzare la documentazione relativa al patrimonio culturale di uno specifico gruppo etnico.

 

Principali caratteristiche richieste:

  • Possiede una laurea dell’area umanistica ed ha ampliato le proprie conoscenze frequentando un master o un corso di specializzazione nel campo dell’antropologia;
  • Applica con competenza le tecniche proprie della ricerca etnografica e i relativi strumenti di indagine;
  • Elabora e produce report e pubblicazioni;
  • Effettua ricerche etnografiche raccogliendo e analizzando sia dati di tipo quantitativi che qualitativo;
  • Possiede ottime doti organizzative e di progettazione;
  • Gestisce e coordina team che si occupano di ricerche anche di una certa complessità;
  • Possiede una mentalità aperta ad affrontare le problematiche che interessano diversi gruppi etnici e culturali;
  • Controlla e monitora i dati ottenuti dalle ricerche;
  • Possiede ottime doti di comunicazione e di ascolto.

 

L’Antropologo è prima di tutto un ricercatore scrupoloso e attento che si interessa dei diversi modi di vivere degli uomini. Studia le società umane da vicino interessandosi di come sono organizzate, delle relazioni sociali che vi sono tra gli individui, delle usanze tipiche e di numerosi altri aspetti della loro vita quotidiana. Il viaggio intrapreso non è un vagare senza meta, ma un andare incontro all’altro senza preconcetti e con cuore aperto. Accorciare le distanze significa prima di tutto comprendere le diversità linguistiche, culturali, sociali delle persone che si incontrano lungo il proprio cammino.

L’antropologo si contraddistingue, infatti, per la sua curiosità e per la capacità di analizzare da vicino anche i più minuti particolari. Queste qualità consentono un arricchimento culturale che porta il professionista a comprendere come vi siano aspetti dell’altro simili ma nel contempo diversi.

 

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