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L’Operatore forestale: chi è?

L’Operatore forestale è la figura professionale che si occupa di gestire e mantenere le essenze forestali presenti in un determinato areale. Utilizza nello svolgimento del proprio lavoro la motosega, la fresa, lo scortecciatore, l’affilatrice, il segaccio, lo scalpello, la roncola, la rotella metrica e numerosi altri attrezzi.

Rientrano tra le sue principali competenze gli interventi di rimboschimento e disboscamento, di prima lavorazione del legno e del suo trasporto, di manutenzione del verde e viabilità forestale.

Cosa fa?

L’Operatore forestale possiede competenze specifiche per poter operare in tutta sicurezza, attraverso l’utilizzo di appositi dispositivi di protezione individuale (DPI) nelle aree boschive. Nello svolgimento delle proprie mansioni oltre a saper conoscere le essenze forestali del bosco e del sottobosco, lavora al fine di mantenere una idonea biodiversità. I lavori di abbattimento e allestimento del legname vengono eseguiti sempre nel rispetto dell’ambiente e del territorio e nelle operazioni di concentramento e di esbosco viene solitamente affiancato da personale esperto.

La sua attività viene resa meno gravosa dall’utilizzo delle macchine, nonostante ciò si presenta come un lavoro molto faticoso e al tempo stesso pericoloso che richiede una buona prestanza fisica e prontezza di riflessi. Come già accennato tra gli strumenti indispensabili per lo svolgimento delle mansioni, che vengono svolte quotidianamente, abbiamo la motosega. Attrezzo potente e che richiede, per essere utilizzata in tutta sicurezza, una adeguata formazione. La motosega viene utilizzata principalmente per abbattere alberi più o meno piccoli e per sramarli. L’operazione di sramatura consiste, una volta abbattuta la pianta, di eliminare i rami laterali e il cimale. La sramatura oltre che con la motosega può essere eseguita anche, almeno per i rami di ridotto diametro, con la roncola e l’accetta.

Dopo la sramatura si passa alla depezzatura (o detta anche troncatura) che serve per dividere il tronco in tante parti, tale fase è quella che determina anche il valore commerciale del legname. Un errore nella sezionatura determina un deprezzamento del prodotto che si traduce in una perdita di guadagno.

Altra fase fondamentale è l’esbosco, ovvero il trasporto del legname al luogo di trasporto o di lavorazione. Le modalità operative sono facilitate se il terreno è bagno o gelato e leggermente in  pendenza. Una volta che il legname giunge a valle viene preso in carico dalle macchine forestali che con i verricelli e le gru a braccio articolato si occupano di trasferirlo su idonei mezzi di trasporto. Il legname poi viene trasferito con le strade camionabili direttamente alle segherie.

Come si diventa Operatore forestale?

Per diventare Operatore forestale occorre almeno aver concluso il ciclo della scuola secondaria di secondo grado o scuola superiore, dopo di che al fine di accedere alla qualifica professionale è necessario iscriversi ad appositi corsi di formazione che sono suddivisi in unità formative distinte. I corsi di formazione variano da regione a regione, ma in generale sono così suddivisi: 144 ore di moduli pratici, 16 ore destinate alla parte teorica e 16 ore relative all’esame finale per il conseguimento della qualifica. La regione Lombardia per esempio prevede la formazione su due livelli: Corso per Operatore Forestale (base) e Corso per Operatore Forestale Specializzato (avanzato).

In sintesi cosa fa un Operatore forestale?

• Individuare le specie botaniche oggetto dell’abbattimento;
• Liberare il luogo di lavoro da oggetti estranei che potrebbero rendere difficoltose le operazioni di esbosco e per garantire il taglio in sicurezza;
• Scegliere la tecnica di taglio più idonea a seconda delle condizioni del terreno e del tipo di albero da tagliare;
• Predisporre le vie di fuga;

• Eseguire le operazioni di sramatura e troncatura;
• Effettuare l’esbosco individuando le vie naturali di trasporto del legno;
• Provvedere alla pulizia del sottobosco per limitare il rischio di incendi;
• Realizzare interventi di rimboschimento.

Principali caratteristiche richieste:

• Possiede come titolo di studio minimo un diploma di scuola media superiore;
• Ha ottenuto la qualifica professionale di “Operatore forestale” frequentando un corso di formazione organizzato da un Ente regionale;
• Possiede nozioni di botanica, pedologia e selvicoltura;
• Possiede nozioni di legislazione forestale e di pianificazione territoriale;
• Conosce le principali malattie che colpiscono le piante da legno;
• Conosce le procedure da applicare per mettere in sicurezza un cantiere forestale;
• Conosce le procedure di primo soccorso, in caso di incidente o infortunio;
• Utilizza correttamente i dispositivi di protezione individuale (DPI);
• Conosce ed effettua costante e regolare manutenzione di tutta l’attrezzattura utilizzata nelle fasi di taglio del legno;
• Conduce macchine e gru per il caricamento dei tronchi;
• Applica correttamente le tecniche di taglio più appropriate a seconda delle circostanze in cui si trova ad operare;
• Possiede un’ottima manualità e forma fisica, dovendo lavorare in alcuni casi anche in condizioni meteorologiche avverse;
• Reagisce con prontezza alle situazioni di pericolo;
• Possiede un senso dell’orientamento particolarmente sviluppato;
• Possiede un’ottima attitudine al lavoro di squadra.

L’Operatore forestale è la figura professionale che un tempo era nota come boscaiolo, l’operatore addetto al taglio del legno rispetto al suo “vecchio collega” ha fatto notevoli passi in avanti in termini di formazione e sicurezza.

La gestione del bosco è diventata ormai una necessità per via di diversi fattori, in primo luogo il rischio di incendi che ogni anno colpisce centinaia di ettari in Italia e in secondo luogo del sempre più grave problema del dissesto idrogeologico.

I boschi e il loro patrimonio unico di biodiversità devono essere difesi da addetti altamente qualificati. Non è un caso che la gestione forestale è uno dei pilastri sui cui si basa il green deal dell’Unione Europea.

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