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Il Tecnico lavorazione della pelle: chi è?

Il Tecnico lavorazione della pelle realizza prodotti di pelletteria a partire da pezzi tagliati, prepara e unisce i vari componenti rispettando precisi standard qualitativi. Passa poi a rifinire il prodotto ottenuto, eseguendo operazioni di arrotondamento dei bordi e lucidatura. Infine corregge eventuali imperfezioni, terminando il lavoro con le operazioni di montaggio e assemblaggio dei singoli pezzi.

Cosa fa?

La lavorazione dei prodotti in pelle ha un’origine antichissima che si perde nella notte dei tempi. Gli uomini preistorici erano soliti lavorare il pellame per ottenerne manufatti utilizzati per svariati usi. Dall’allora ad oggi le tecniche di lavorazione sono ovviamente mutate, ma solo con l’industrializzazione hanno potuto raggiungere un grado di qualitativo così come oggi lo conosciamo.

Sembrerà strano, ma nonostante tutti i progressi fatti in questo campo, grazie all’utilizzo di macchinari e apparecchiature sofisticate, la lavorazione della pelle rimane per certi aspetti ancora un lavoro artigianale. Ciò è dovuto in particolare all’abilità degli operatori del settore, in particolare è la loro maestria a rendere i prodotti in pelle davvero unici. La pelle come noi la vediamo non è altro che un prodotto di scarto dell’industria alimentare, che viene recuperato per dargli, se così si può dire “una seconda vita”.

Il processo di lavorazione prevede tre importanti processi: la concia, la riconcia e la rifinizione. Le operazioni dette di “concia” hanno come obbiettivo quello di stabilizzare la pelle, a questo scopo vengono utilizzate grosse lavatrici dette bottali. Le macchine bottali oggi in funzione sono apparecchiature molto complesse controllate da un sistema automatico che ne gestisce la temperatura, la velocità di rotazione e l’immissione di reagenti chimici. Ad un certo momento della lavorazione le pelli vengono spaccate, cioè divise in più strati. Detta operazione è sotto il controllo della macchina spaccatrice.

La pelle sin qui ottenuta non risulta ancora idonea a produrre articoli. Viene sottoposta, pertanto, alla cosiddetta riconcia, che la sottopone ad ulteriori trattamenti meccanici (pressatura) e chimici. La pressatura, come dice il nome stesso, serve per eliminare dalla pelle gran parte dell’acqua in essa contenuta rimasta dalla precedente operazione di concia. Senza entrare nei singoli passaggi tecnici, vediamo l’ultimo passaggio, quello della rifinazione.

È senza dubbio la fase più delicata e complessa dell’intero processo. In essa senza comprese tutte quelle operazioni atte a rendere la pelle asciutta, rendendola così idonea per essere lavorata dalle mani esperte del Tecnico lavorazione della pelle. Il Tecnico a questo punto effettua una serie di verifiche per valutarne la qualità. Applica le tecniche di scarnitura utilizzando apposite macchine, dette appunto scarnitrici che hanno come scopo quello di ridurne lo spessore della pelle. Assemblea, poi, i vari pezzi di pelle, ne effettua l’incollaggio e il finissaggio. Infine individua possibili difetti e se possibile effettua le opportune correzioni.

Come si diventa Tecnico lavorazione della pelle?

Il percorso di istruzione per diventare esperto in lavorazione dei prodotti in pelle, della durata di tre anni, prevede il raggiungimento della qualifica professionale con il rilascio del relativo diploma. Al termine del corso di studi il professionista sarà in grado di applicare le diverse tecniche di lavorazione della pelle per ottenere prodotti di qualità.

Oltre alla parte teorica, grande enfasi viene data alle attività di laboratorio. Viene spiegato l’utilizzo di strumenti semplici come forbici e aghi, fino ad utilizzare macchinari per cucire, tagliatrici industriali e software dedicati alla progettazione dei prodotti. Infine è previsto uno stage in aziende del settore della lavorazione del pellame, grazie al quale si entrerà subito in contatto con la realtà lavorativa e si potranno imparare i rudimenti del mestiere.

In sintesi cosa fa una Tecnico lavorazione della pelle?

• Pianificare le diverse fasi della lavorazione, nel rispetto delle norme di sicurezza, in base a schemi, modelli e disegni realizzati da appositi software;
• Tagliare il pellame a mano libero o tramite taglio automatico;
• Eseguire sulla pelle le operazioni di sbassatura (riduzione dello spessore) e scarnitura (smussatura dei bordi);
• Incollare i bordi ottenuti dalla lavorazione precedente e procedere con la rifilatura;
• Rifinire i singoli pezzi in modo da eliminare le più piccole imperfezioni;
• Assemblare e cucire le varie parti del modello;
• Montare gli accessori o elementi decorativi e sottoporre il prodotto assemblato al controllo di qualità;
• Curare la manutenzione degli strumenti, utensili e macchinari necessarie per le varie fasi di lavorazione.

Principali caratteristiche richieste:

• Possiede un diploma di scuola professionale conseguito presso un Istituto Tecnico certificato;
• Possiede elementi basi di merceologia;
• Conosce le tecniche di scarnitura del pellame e le relative macchine utilizzate per questa fase della lavorazione;
• Applica la coloritura dei bordi, utilizzando dispositivi specifici;
• Conosce i diversi strumenti utilizzati per l’incollaggio di pelli e tessuti;
• Conosce le fustellatrici per pellami e le loro caratteristiche e le diverse modalità di funzionamento;
• Conosce le diverse tecniche di montaggio e di assemblaggio di un prodotto;
• Effettua la manutenzione ordinaria dei macchinari;
• Conosce la normativa riguardante lo smaltimento dei rifiuti industriali;
• Conosce gli strumenti ed i macchinari utilizzati per le operazioni di finissaggio;
• Effettua un controllo qualitativo del prodotto finito;
• Possiede ottime abilità manuali.

Il Tecnico lavorazione della pelle realizza prodotti di elevata qualità con maestria ed anche con una buona dose di creatività. Come i tecnici che operano in questo importante settore dell’industria nazionale, così le aziende devono puntare sulla qualità e sul valore riconosciuto del Made in Italy. Le pelli lavorate in Italia sono prodotti qualitativamente superiori rispetto a quelle lavorate in altri paesi. Questo perché le aziende sono certificate e controllate lungo tutta la filiera e gli operatori coinvolti lavorano nel pieno rispetto di tutte le norme di sicurezza. La scelta di Tecnici capaci non è quindi un obbiettivo secondario se si vuole garantire il rispetto della sostenibilità ambientale e sociale, fattori questi sempre più richiesti dal mercato.

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