Primi colloqui di lavoro: cosa fare e cosa evitare

Affrontare un colloquio di lavoro per la prima volta può essere un’esperienza stressante, soprattutto se consideri quanto il suo esito possa influire sulla tua vita. Naturalmente, il consiglio che tutti ti daranno è quello di rimanere calmo, poiché non c’è niente di peggio di restare bloccati dall’ansia durante un colloquio. Però da un lato questo è più facile a dirsi che a farsi, dall’altro un po’ di tensione fa intuire al recruiter quanto realmente tieni al lavoro in questione. Piuttosto che darti spunti banali, triti e generici, nelle prossime righe troverai 4 pratici consigli e 3 cose da evitare.

Consiglio 1. Fai della ricerca sull’azienda e sul recruiter:

Prima del colloquio, compi una veloce ricerca su internet: avere in mano le informazioni principali della compagnia per cui hai fatto application è indispensabile. Più informazioni troverai, più materiale da conversazione avrai a disposizione durante il colloquio. Anche conoscere il background del recruiter può rivelarsi utile: non si tratta di cercare di manipolare chi hai di fronte, ma di conoscere già i punti in comune che condividete.

Consiglio 2. L’apparenza conta (abbastanza):

Ricorda che il colloquio serve per farti conoscere. Purtroppo, i venti minuti circa che avrai a disposizione non sono sufficienti affinché il recruiter possa effettivamente cogliere tutti i tuoi punti di forza. Per questo, è necessario lasciare una buona impressione estetica. Quindi, cura molto bene come ti vesti per il colloquio (meglio eccedere in eleganza che in trasandatezza) e il tuo aspetto (per esempio, se sei un uomo, la tua barba deve essere bene in ordine).

Consiglio 3. L’apparenza conta molto in videochiamata:

Nel caso in cui il colloquio avvenga via videochiamata (come è sempre più comune), è fondamentale che la comunicazione sia impeccabile. È quindi importante una buona connessione e prestare attenzione alle fonti di luce, che non dovranno mai essere alle tue spalle, e alla bontà del microfono del tuo computer: se ti accorgi che i tuoi interlocutori non ti sentono chiaramente, considera un piccolo investimento in un microfono esterno.

Consiglio 4. Sorridi e guarda negli occhi chi ti parla:

Può sembrare banale, ma sorridere aumenta sicuramente le tue possibilità durante il colloquio, così come mantenere il contatto visivo. Infatti, questi piccoli accorgimenti contribuiscono a lasciare un’ottima impressione di sé e sono anche segno di buona educazione.

Cosa evitare 1. I monosillabi:

Non rispondere mai (ragionevolmente) a una domanda soltanto con un semplice sì o no. Prova a metterti nei panni del recruiter: il suo lavoro a scoprire se sei la persona giusta per la sua azienda. Come può capirlo se non gli fornisci le informazioni necessarie? Quindi, per esempio, se ti viene posta la domanda “Sei in grado di parlare inglese?” non rispondere solamente “sì”, ma aggiungi anche “grazie a delle esperienze di studio all’estero/uno studio approfondito a scuola/ecc..” e, in questo caso, magari rispondi direttamente in inglese. Più informazioni riesci a comunicare su te stesso, meglio è.

Cosa evitare 2. Arrivare impreparato alle domande:

Non sai precisamente cosa ti aspetta durante il colloquio, ma ci sono alcune domande che probabilmente ti verranno poste. Non avere la prontezza a rispondere a domande come “Perché vorresti lavorare in questa azienda?” o “Perché hai scelto questa carriera?” potrebbero dimostrare un’impreparazione e un disinteresse pericolosi.

Cosa evitare 3. Non aver pensato a domande da porre:

Alla fine di ogni colloquio, solitamente il recruiter dedica del tempo alle tue domande sull’offerta di lavoro in questione. Un grosso errore sarebbe non porre nessuna domanda. Da un lato, questo momento è molto prezioso per te per capire se effettivamente l’offerta è al caso tuo. Dall’altro, non avere domande potrebbe suggerire uno scarso interesse nella proposta.

 

 

Come vedi, il punto principale che voglio comunicarti è che la preparazione è fondamentale per ottenere un risultato in qualsiasi campo, e ciò è valido soprattutto nel mondo dei colloqui di selezione.