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Il Mobility Manager si occupa di pianificare la mobilità aziendale, egli deve redigere il PSCL (Piano di Spostamento Casa Lavoro) al fine di ridurre l’uso dei mezzi di trasporto privato. I principali obiettivi che si vogliono raggiungere sono essenzialmente due: ottimizzare i costi degli spostamenti, influire positivamente sulla qualità dell’aria in particolare nelle aree urbane. Questa figura professionale, come da D.M. del 27 marzo 1998, deve essere inserita nell’organico di tutte le imprese e degli Enti pubblici con unità locali formate da più di 300 dipendenti. Il D.M. è stato aggiornato il 13 maggio 2020 estendendo l’obbligo di assumere un Mobility Manager in tutte le aziende con più di 100 dipendenti. Questa categoria professionale si divide tre sottocategorie: 1) Mobility Manager aziendale: con il compito di ottimizzare il PSCL e adottare la migliore soluzione in relazione al rapporto costi/benefici; 2) Mobility Manager Area, ha il compito di assistere i Manager aziendali e di occuparsi della divulgazione di tematiche ambientali; 3) Mobility Manager scolastico, con il compito di gestire il flusso degli studenti e del personale docente presso gli istituti scolastici.
Cosa fa unMobility Manager?
- Esaminare la normativa vigente, e gli eventuali aggiornamenti del legislatore, al fine di redigere un PSCL;
- Utilizzare questionari per stabilire a priori la domanda di mobilità presso l’Ente pubblico o l’azienda privata da parte dei suoi dipendenti;
- Adeguare il PSCL anche sulla base delle indicazioni ricevute dal comune competente per territorio, elaborate con il Mobility Area Manager;
- Analizzare l’offerta disponibile di trasporto nel suo complesso dal car sharing, alla disponibilità di parcheggi, al trasporto pubblico locale, alla promozione della bicicletta e della pedonalità…;
- Analizzare il contesto sociale ed economico nel quale verrà redatto il PSCL nonché le sue caratteristiche territoriali;
- Incentivare da parte del personale la mobilità sostenibile attraverso l’adozione di opportune strategie prendendo accordi con gli stakeholder della mobilità;
- Monitorare l’andamento delle strategie adottate definendone la metodologia e impostando opportuni indicatori.
Principali caratteristiche richieste:
- La sua formazione professionale è di tipo interdisciplinare potendo avere una laurea di tipo umanistico o scientifico. Per diventare però Mobility Manager è necessario frequentare dei corsi di specializzazione, in quanto la gamma di competenze richieste è molto ampia;
- Possiede buone doti comunicative, di marketing, ottime capacità relazionali ed anche conoscenze di logistica;
- Possiede la capacità di convincere le persone ad utilizzare modi di spostamento diversi dall’auto;
- Ha acquisito la capacità di analizzare il contesto in cui opera (sia aziendale che territoriale) per poter pianificare in maniera efficace modalità alternative di spostamento;
- È dotato di capacità organizzative e sa utilizzare in maniera efficiente gli strumenti informatici per comunicare con i diversi attori, dai colleghi di lavoro alle amministrazioni locali.
Il Mobility Manager è una figura professionale che nel prossimo futuro acquisirà una importanza via via crescente in relazione ad un aumento delle politiche relative alle green economy e nelle quali esperti della mobilità avranno un ruolo preminente. Il mercato del lavoro del futuro perciò è fortemente influenzato dall’evoluzione di una cultura green, dove i vertici aziendali credono e puntano sulla mobilità sostenibile anche il ruolo del Mobility Manager assumerà un ruolo concreto all’interno delle politiche aziendali con un budget dedicato. Vi è da aggiungere però che nonostante la normativa di riferimento vi sono casi in cui tale ruolo non viene nominato all’interno delle aziende in quanto non sono state previste delle sanzioni per le organizzazioni che non prendono in considerazione la presenza di questa figura nel loro organigramma.
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