Referenze: +15% di probabilità di trovare lavoro

Il mercato del lavoro in Italia negli ultimi anni è diventato estremamente competitivo. Con un tasso di disoccupazione al 13,2% è spesso molto difficile, per non dire impossibile, per un potenziale candidato in cerca di occupazione, entrare nella rosa ristretta di candidature che le Società di Ricerca e Selezione del Personale presentano ai propri clienti a fronte di una ricerca aperta.

 

Allora come fare ad emergere dalla massa?

 

Uno dei metodi meno diffusi e per questo potenzialmente più efficaci è quello di fornire, alla società che si occupa di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro (ma anche all’azienda stessa nel caso di contatto diretto), referenze del proprio operato presso i precedenti datori di lavoro.

 

Cosa sono esattamente le referenze?

 

Per referenze lavorative si intendono i contatti, cioè le persone, con le quali si è lavorato presso il precedente datore di lavoro. Costoro possono essere state il superiore, il responsabile o lo stesso datore di lavoro.

Nel pensiero comune si considerano referenze anche le “lettere di referenze” rilasciate dalla precedente azienda nelle quali vengono indicati periodi lavorativi, mansioni ricoperte e principali responsabilità.

Un selezionatore scrupoloso difficilmente si accontenterà di una referenza scritta e pertanto è bene presentarsi a colloquio con un breve elenco di contatti (idealmente uno per ogni esperienza professionale) dei quali si è già verificata la disponibilità a comunicare i propri dati a società di intermediazione, possibilmente nei giorni immediatamente precedenti al colloquio stesso.

 

Come vengono gestite le referenze dalla società di ricerca e selezione?

 

Il selezionatore può decidere di contattare i nominativi lasciati dal candidato, sia prima della presentazione dello stesso al proprio cliente, sia dopo il primo colloquio in azienda con l’obiettivo di indagare, nel primo caso, la coerenza tra quanto raccontato a colloquio e le mansioni effettivamente svolte, nel secondo caso per sciogliere alcuni dubbi o confermare le buone impressioni emerse in fase di colloquio.

 

Le referenze sono risolutive in un processo di selezione?

 

No, ma possono essere un elemento rafforzativo di una buona o pessima impressione ottenuta a colloquio.


In conclusione le referenze possono aiutare una valida candidatura ad emergere dalla massa o far pendere l’ago della bilancia di una scelta finale qualora, ovviamente, siano positive. Se fosse possibile quantificare la loro l’incidenza positiva in un colloquio direi che siamo nell’intorno del 15%. Non dimenticate quindi di chiedere al Vostro responsabile al termine di un’esperienza professionale la disponibilità ad essere contattato da futuri datori da lavoro. E’ un piccolo gesto che può cambiare il vostro futuro professionale.

Vittorio Nascimbene