Abbiamo già parlato e constatato come la flessibilità nel mondo del lavoro abbia offerto ai lavoratori dipendenti una maggiore libertà da saper gestire, però, con cautela e giudizio. Permettere di lavorare da casa a chi più ne ha bisogno è un esempio di come le aziende vadano incontro alle esigenze della propria popolazione aziendale, e in particolare delle donne lavoratrici madri.
Il tema lo abbiamo affrontato sotto un altro punto di vista. Il concetto di mamma al lavoro è spesso sottovalutato. Sarà che l’assunto è sempre stato che le mamme hanno una marcia in più, che hanno forza da vendere e che imparano in fretta a gestire molte cose contemporaneamente. Malgrado questo sia vero nella maggior parte dei casi, io aggiungerei che le mamme non sono una copia dell’incredibile “wonderwoman” e spesso, al contrario, si ritrovano ad aver bisogno di aiuto.
Il lavoro da casa è un vantaggio ma non sempre è così comodo. Quando i bambini sono tanto piccoli e una mamma è a casa, lavorare diventa comunque estremamente difficile e impegnativo e il tempo, per la maggior parte, viene speso a far mangiare il bambino, a cullarlo, a cercare di farlo addormentare e a giocare per non lasciare che pianga per ore. Ecco, quello che voglio dire è che, malgrado sia di certo un grosso valore aggiunto per un dipendente lavorare da casa, a volte potrebbe essere un’arma a doppio taglio, soprattutto se non c’è qualcuno che intrattiene il bambino mentre si è impegnati al telefono o davanti al computer.
Alcune aziende hanno capito che un vantaggio importante può essere quello di creare uno spazio, all’interno della propria struttura, per accogliere un asilo nido dove le mamme possano lasciare i propri figli con personale qualificato e riuscire a lavorare comodamente dal proprio ufficio con un grosso carico di preoccupazione scrollato di dosso. L’impegno nel lavoro è massimo, l’ansia da prestazione lavorativa si riduce perché si svolge meglio la propria attività e soprattutto con i tempi giusti, e la preoccupazione per i figli si gestisce con poco. Basta alzarsi dalla sedia, fare pochi passi e sbirciare da dietro il vetro o una porta per vedere i propri bambini che giocano, mangiano, ridono o dormono!
Certo, non tutte le aziende possono farlo, dipende dalla loro grandezza e dalle possibilità economiche. Basta che siano le grandi multinazionali a cominciare a farlo, e in alcuni casi, in realtà, è già così.
Qualcuno dice che uno svantaggio enorme nel disporre di questo servizio è quello di non separare la vita privata da quella lavorativa. Io non sono esattamente d’accordo. Rimanere a casa a gestire un bambino piccolo, soprattutto quando è molto attivo e irrequieto, potrebbe far perdere di vista l’effettivo scopo di tale vantaggio o non permettere a chi ne usufruisce di gestire al meglio il tempo. Inoltre vuol dire portare a casa il lavoro, trasformare un ambiente familiare in un ufficio, annullando un distacco fondamentale tra momento per lavorare e momento per rilassarsi, o per stare in famiglia e basta.
Poi come sempre è importante trovare la via di mezzo e una giusta misura per saper gestire ogni cosa. Personalmente, io, la sensazione di lasciarmi il lavoro alle spalle, tornare a casa e dedicarmi interamente alla mia famiglia, dopo una giornata in ufficio, non me la perderei per niente al mondo.
Eleonora Maiorana