Ebbene sì. Gridiamolo forte e tutti! Ancora una volta le donne hanno un ruolo centrale e di grande importanza, e non solo per la casa e la famiglia. E non sono mica io a dirlo! L’Economist parla molto chiaro e la chiama “Womenomics”, quella secondo la quale le donne oggi sono il più importante motore dello sviluppo mondiale e per cui il nostro ministro Emma Bonino si batte affinché anche in Italia ci sia un cambiamento nella mentalità sessista soprattutto sul luogo di lavoro.
Neanche a farlo apposta, ancora una volta possiamo affermare che l’Italia è il paese delle contraddizioni. Ci auspichiamo sviluppo, ricchezza, crescita economica e culturale ma poi sono pochi gli strumenti messi a disposizione per perseguire tal fine. Tutti sono d’accordo con l’affermare che le donne sono e saranno sempre di più veicolo di produzione di ricchezza per l’economia mondiale e tra l’altro è stato dimostrato che nei paesi in cui il loro ruolo è stato rivalutato anche i problemi demografici sembrano essere migliorati.
Eppure l’Italia sembra collocarsi su un piano di ottusità al riguardo. Non a caso è il paese che più di ogni altro si trova in posizione arretrata nel campo del lavoro femminile. Nel nostro Paese le donne sono costrette a scegliere tra lavoro e figli, mentre invece nei paesi in cui riescono ad entrare nel mondo del lavoro hanno la possibilità di decidere di avere anche il secondo o terzo figlio.
Negli ultimi anni in Italia è stato registrato un consistente calo demografico che ci ha fatto più volte affermare che il nostro “non è un paese per giovani”. Ci si chiede perché? Anche nelle economie emergenti come quelle asiatiche più del 50% dei lavoratori oggi sono donne e questo vale per la maggior parte dei paesi a livello mondiale, a dimostrazione del fatto che forse è stata superata la barriera culturale per cui la donna, focolare domestico, sia stata creata per accudire casa e figli. Tra l’altro è stato dimostrato che la donna reinveste il proprio denaro nella famiglia e nella comunità, contribuendo in modo essenziale alla crescita economica del paese in cui vive. Tutto questo è possibile attraverso una maggiore flessibilità del mercato del lavoro e con provvedimenti che rendano la vita più facile alle mamme-lavoratrici, perché non ci dimentichiamo che le donne sono soggette a un duro e faticoso lavoro già a casa, sebbene tale produttività non rientri nel calcolo del PIL.
E allora potere alle donne!
Eleonora Maiorana