Ha poco più di trent’anni, è italiano ed è milionario. Questi sono i tratti essenziali del profilo di Lorenzo Thione da Como. Scuole elementari alla Cesare Battisti di Milano, università incompiuta al Politecnico (ma si è preso la rivincita in quella del Texas, ad Austin). Ha intascato 100 milioni di dollari da Microsoft per Bing, il motore di ricerca che fa concorrenza a Google. Si, anche lui è l’ennesimo cervello fuggito dall’Italia.
A lui il merito di aver sviluppato un modo diverso di interpretare le stringhe di ricerca. Mentre Google e gli altri motori riguardano la rilevanza di una parola, il suo sistema cerca di interpretare l’intera frase.
Un meccanismo pensato grazie alla passione per l’analisi logica, allo studio dell’informatica applicata alla linguistica, a quella disciplica che ha il nome complicato di «linguistica computazionale» e che non è altro che la branca dell’intelligenza artificiale dedicata alla comprensione del linguaggio umano da parte di un computer.
Eh sì, perché l’analisi della lingua, della struttura, della semantica è alla base di tutto quanto ha reso celebre Lorenzo Thione. La prima fase della sua carriera è straordinariamente lineare: nel 2006 lancia Powerset, nel 2008 viene acquisito da Microsoft che lo ingloba nel progetto Bing, nel 2010 lascia l’azienda di Redmond per dedicarsi completamente ai nuovi stimoli che -intanto- si erano affacciati nella sua vita.
Da allora tutto è stato un incessante fluire di esperienze. Inanellando una buona serie di successi operando in campi molti diversi tra loro: dal teatro al no profit, dalla linguistica computazionale all’online market, tutto però sembra intrecciarsi a quella che Lorenzo chiama “la mia passione per la grande scrittura, per le storie ben raccontate”. Per lui, infatti, la logica segue un percorso molto semplice: l’imprenditore è un creativo/ i creativi realizzano prodotti, opere, servizi che migliorano la vita delle persone/ prodotti, opere e servizi raccontano storie… Quindi l’imprenditore è -a suo modo- un narratore. Questa la sua idea di imprenditorialità, il modello a cui si ispira e, a partire dal quale, dà forma alle sue idee.
La costante di ogni sua impresa è il successo. In pratica è professionista in continua evoluzione che coniuga l’idea di imprenditorialità a quella di “creatività” intesa in un senso molto ampio e quindi applicabile anche allo sviluppo di un’idea che diventa prodotto, tecnologia, esperienza o qualunque genere di innovazione che abbia un impatto reale sulla vita delle persone.
Anche dopo il successo del suo primo motore di ricerca, la voglia di creare qualcosa di nuovo non è cambiata e segue sempre lo stesso iter: avere un’idea, riconoscere il valore di quell’idea, creare un piano di marketing che connetta consumatori e utenti, sviluppare un brand, un marchio, raccogliere finanziamenti, sviluppare il team, metter su un gruppo di persone che ci credono e mettono le proprie risorse creative e finanziarie a servizio di questo progetto.