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Il Colorista digitale: chi è?
Il Colorista digitale è un tecnico specializzato nella colorazione di fumetti ed illustrazioni per l’editoria. Le fasi di esecuzione e le diverse tecniche applicate sono personalizzate in base allo stile e alle qualità artistiche del professionista. Sono sempre di più le produzioni sia nazionali che internazionali che richiedono questa figura lavorativa nel loro organico per campagne pubblicitarie, per il design, i videoclip ed il cinema di animazione.
Cosa fa?
La diffusione della colorazione digitale ha preso avvio in parte con il lancio sul mercato dei personal computer dei primi Macintosh della Apple e circa dieci anni con il primo software professionale per l’elaborazione fotografica Photoshop della Adobe (1990). Photoshop permise il passaggio dalla colorazione tradizionale a quella in formato digitale, mentre le grandi aziende si basavano ancora sulle tradizionali tecniche di colorazione. Nei primi anni di utilizzo di questa promettente tecnologia i risultati erano però alquanto limitati dall’elaborazione informatica dei computer, infatti il materiale digitale richiedeva enormi quantità di memoria che per quei tempi avevano costi ancora proibitivi.
Nel 1993 la Apple produce il primo computer che sfrutta la possibilità di poter registrare e salvare su CD esterni il contenuto delle proprie elaborazioni, ciò permette indubbiamente un ulteriore salto di qualità. Possiamo certamente dire che l’evoluzione dei computer da una parte e quella dei software dedicati alla grafica dall’altro hanno consentito alla colorazione digitale di ampliare notevolmente il proprio campo d’azione.
Nascono così le prime agenzie specializzate nella colorazione grafica di contenuti digitali. Le immagini realizzate con potenti software permettono la creazione di colori più vividi e di immagini altamente realistiche grazie all’utilizzo di effetti e filtri basati sulla AI (artificial intelligence).
La colorazione digitale oggi è molto più rapida ed intuitiva di quanto poteva essere solo dieci anni fa, con pochi movimenti del mouse e utilizzando i giusti layer è possibile colorare, creare effetti e correggere errori. Se da un lato i software e pc sempre più potenti consentono la creazione di contenuti per l’editoria o l’animazione prima impensabili l’apporto del tecnico professionista è oltremodo rilevante. Le sue competenze partono da una solida base teorica sull’uso del colore, propria di un illustratore tradizionale, che unita ad una conoscenza ampia dei diversi programmi per colorare ne fanno un elemento insostituibile per la creazione di qualsiasi contenuto digitale.
Come si diventa Colorista digitale?
Per diventare Colorista occorre seguire appositi corsi specialistici o master che consentono di apprendere tutte le tecniche e gli stili necessari per una corretta elaborazione editoriale. La colorazione digitale ha ormai soppiantato la colorazione basata sulle tecniche di tipo tradizionale. Il software principe utilizzato dai professionisti del settore è certamente Adobe Photoshop. Esso è oggi uno dei migliori sul mercato per l’elaborazione di progetti grafici editoriali professionali.
I corsi consentono di acquisire le conoscenze di base per poter realizzare colorazioni che siano adatte ai vari tipi di mercato del disegno. Le problematiche affrontate riguardano principalmente la scelta del colore, la sua modellazione, l’uso delle luci e delle texture e la creazione delle atmosfere più adatte alla storia sulla quale si lavora.
In sintesi cosa fa un Colorista digitale?
- Utilizzare i vari tipi di colorazione in base al target e al mercato di riferimento;
- Adottare le giuste ombre per veicolare il messaggio e facilitare la lettura della tavola o fumetto;
- Sovrapporre i colori per esaltare i volumi del disegno;
- Scegliere la tavolozza di colori in grado di creare l’atmosfera più adatta;
- Applicare la teoria dei colori per esaltare le emozioni di una scena, contrasto caldo-freddo;
- Settare l’uso degli stili di livello e dei filtri;
- Rispettare le indicazioni della sceneggiatura e le diverse esigenze editoriali.
Principali caratteristiche richieste:
- Possiede un diploma di scuola superiore ed ha frequentato un corso professionale per diventare Colorista digitale;
- Ha acquisito un laurea delle discipline della arti figurative, della musica, dello spettacolo e della moda ed ha proseguito la propria formazione con un master;
- Conosce i principali software per l’elaborazione grafica e il fotoritocco come Adobe, Clip Studio Paint e altri;
- Possiede nozioni del desktop di Apple;
- Utilizza gli strumenti di selezione, i livelli e conosce il concetto di Antialiasing;
- Conosce la grafica vettoriale e quella raster;
- Utilizza gli strumenti pennello e gli strumenti sfumatura;
- Conosce le diverse tipologie di immagini digitali, i pixel e la risoluzioni;
- Applica le maschere nel fotoritocco e nell’illustrazione digitale;
- Conosce la teoria del colore;
- Possiede doti di problem solving;
- Dimostra grande professionalità e organizzazione del lavoro.
Il Colorista digitale è forse un lontano parente del fumettista che chino su un tavolo da disegno tra fogli e matite elabora la sua opera. La strumentazione digitale ha quasi soppiantato gli strumenti tradizionali, i moderni disegnatori utilizzano penne ottiche, tavolette grafiche e monitor ed elaborano disegni puramente virtuali. Un colorista deve sempre ricordarsi a quale supporto è destinato il suo lavoro, se cartaceo o digitale, perché diversi sono i risultati che potrà ottenere. Un’opera ormai può essere solo creata in digitale, senza mai entrare nel reale se non quando viene stampata. Il tecnico professionista deve però sempre possedere nel proprio bagaglio di esperienze anche la colorazione tradizionale per poter utilizzare al meglio le innovazioni che la tecnologia gli offre.
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