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Il Biotecnologo farmaceutico: chi è?
Il Biotecnologo farmaceutico è una figura professionale che possiede un alto livello di competenza tecnico-scientifica nello sviluppo di biotecnologie applicate al settore sanitario. Sviluppa, produce, analizza, formula nuovi tipi di farmaci, vaccini e dispositivi diagnostici. Opera in campo nazionale e internazionale con funzioni di responsabilità in laboratori e industrie dedite alla produzione e commercializzazione di farmaci di nuova generazione.
Cosa fa?
Il termine biotecnologia deriva dalla fusione dei sostantivi biologia e tecnologia, ciò potrebbe far pensare che esso abbia un’origine piuttosto recente invece non è così. Possiamo distinguere tra biotecnologie di tipo tradizionale, applicate dall’uomo già da lungo tempo, come ad esempio la trasformazione del latte in formaggio e biotecnologie innovative. Tra le biotecnologie innovative più importanti di questi ultimi decenni abbiamo quelle legate al settore farmaceutico.
Il primo farmaco di tipo biotecnologico scoperto fu l’insulina umana ricombinante prodotta da batteri geneticamente modificati, da allora è stato un susseguirsi di grandi scoperte scientifiche. Secondo una recente ricerca più del 40% di farmaci sono a sviluppo biotecnologico tra questi: anticorpi monoclonali, proteine ricombinanti, prodotti a DNA e RNA, terapia cellulare e genica.
Le terapie di tipo avanzato che utilizzano i farmaci di nuova generazione consentiranno di adottare strategie di cura personalizzate per ogni singolo paziente, con la possibilità di veder ridotti in modo significativo gli effetti collaterali. Le terapie di nuovo tipo studiate dal Biotecnologo farmaceutico vertono su tre campi di ricerca in particolare: le terapie di tipo genico, le terapie cellulari somatiche e l’ingegneria tissutale.
I farmaci di tipo tradizionale per la maggior dei casi vengono somministrati per via orale, mentre i farmaci biotecnologici si applicano in via sottocutanea o endovenosa. In quest’ultimo caso ciò può avvenire solo in ambiente ospedaliero. Il punto di vantaggio delle terapie avanzate è quello di stimolare nell’organismo un numero preciso e pressoché illimitato di molecole biologiche altamente selettive.
La selettività di queste molecole consente di bloccare altre tipi di molecole dannose per l’organismo, riducendo in maniera significativa la comparsa di effetti collaterali. Il farmaco innovativo risulta meno aggressivo e più facilmente tollerabile rispetto al farmaco tradizionale.
Il Biotecnologo farmaceutico lavora prevalentemente presso laboratori specializzati, occupandosi di analisi chimiche, biologiche e biochimiche su molecole, cellule e tessuti. I principali campi di studio e ricerca riguardano il comportamento di enzimi e batteri, lo sviluppo di nuovi vaccini, la modifica del DNA per la creazione di organismi OGM, sfruttando le potenzialità offerte dall’ingegneria genetica e dalle tecnologie del DNA ricombinante.
Come si diventa Biotecnologo farmaceutico?
Il corso di laurea Magistrale in Biotecnologie farmaceutiche è un corso di laurea che consente di formare biotecnologi in grado di progettare e formulare farmaci innovativi e biofarmaci. Il percorso formativo prevede lo studio di diverse discipline tra le quali Chimica, Fisica e Biologia. Alle materie di base se ne affiancano altre come Biochimica, Genetica, discipline mediche e farmaceutiche, con l’obbiettivo di formare laureati in possesso di competenze multidisciplinari.
Il biotecnologo fino a qualche decennio fa era considerata una professione emergente, oggi può contare su migliaia di laureati ogni anno.
In sintesi cosa fa un Biotecnologo farmaceutico?
- Progettare nuovi farmaci e dispositivi diagnostici;
- Sviluppare sistemi biotecnologici per la produzione di farmaci e biofarmaci di nuova generazione (inclusi quelli di terapia genica);
- Effettuare sperimentazioni in campo biomedico e animale utilizzando sistemi in vivo e in vitro per lo studio delle malattie e per verificare l’efficacia dei nuovi farmaci;
- Studiare nuove formulazioni farmacologiche per la somministrazione dei prodotti terapeutici;
- Collaborare nelle varie fasi della sperimentazione clinica dei farmaci biotecnologici;
- Sviluppare nuovi test diagnostici a base biotecnologica;
- Studiare le possibilità offerte dalle cellule ingegnerizzate per la diagnosi e la cura delle nuove malattie;
- Partecipare allo studio di nuovi brevetti in campo sanitario;
- Promuovere e incentivare lo sviluppo scientifico delle nanotecnologie in campo farmaceutico;
- Sviluppare nuovi prodotti farmacologici e vaccini tendono conto delle loro implicazioni etiche, tecniche, giuridiche e ambientali.
Principali caratteristiche richieste:
- Possiede un laurea in Biotecnologiche farmaceutiche ed ha ampliato il proprio bagaglio formativo frequentando scuole di specializzazione e Master di I e II livello;
- Conosce gli aspetti genetici e biochimici della biologia molecolare;
- Conosce la struttura e le funzioni delle macromolecole biologiche e dei processi ad esse correlati;
- Conosce i diversi meccanismi cellulari alla base dei processi patologici, compresi quelli di natura infettiva;
- Conosce le tecnologie specifiche da utilizzare nei settori della modellistica molecolare per la progettazione di farmaci innovativi;
- Possiede le necessarie competenze per effettuare analisi dei biofarmaci in particolare per quanto riguarda il controllo della qualità;
- Conosce i principali processi operativi adottati in campo industriale per la produzione di prodotti biotecnologici e per la formulazione dei biofarmaci;
- Possiede nozioni di marketing, economia e statistica in aggiunta a competenze relative alla gestione di progetti innovativi in campo farmacologico;
- Conosce la normativa nazionale e comunitaria in campo bioetico, dei brevetti e della sicurezza nel settore delle biotecnologie;
- Mantiene alto il proprio livello formativo attraverso un aggiornamento continuo;
- Possiede competenze di natura trasversale e multidisciplinare;
- Possiede ottime doti organizzative e gestionali;
- Possiede un’ottima conoscenza della lingua inglese.
Il Biotecnologo farmaceutico è un professionista orientato al futuro. Lo sviluppo tecnologico nel settore dei biofarmaci consentirà alla medicina di aumentare in maniera significativa le possibilità di cura. Si calcola, infatti, che ad oggi ben 350 milioni di persone nel mondo traggono beneficio dall’utilizzo di farmaci biotecnologici per il trattamento di svariate malattie, anche rare. Le biotecnologie sono ormai in grado di influenzare sempre di più la nostra vita quotidiana. Le imprese avranno sempre più bisogno di biotecnologi preparati per affrontare le numerose sfide che il settore della ricerca farmacologica pone loro difronte. Per fare ciò è necessario che le persone con tali competenze siano in grado di trasformare la ricerca in innovazione.
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