Da buona HR Consultant della divisione IT amo partecipare agli eventi dei settori Innovazione e Digitale. Il 22 Settembre ho seguito il convegno digitale AI TALK : HEALTH promosso da AIxIA, l’Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale, che ha riunito accademici, esperti del settore e aziende che si sono confrontate sul ruolo dell’intelligenza artificiale nel mondo sanitario e farmaceutico condividendo idee, progetti, esperienze, ma anche sfide e limiti.
L’appuntamento era il secondo della serie intitolata AI Talks che ha il compito di accompagnare i partecipanti verso l’AI Forum, il grande evento annuale dell’Associazione, in programma il prossimo 23 novembre.
La founder di Pop AI, Emanuela Girardi, ha sottolineato quanto il Covid-19 abbia evidenziato le debolezze dei sistemi sanitari europei che non erano pronti ad affrontare una pandemia e presentavano, in generale, bassi livelli di digitalizzazione. La pandemia ha messo in luce la necessità di sviluppare una strategia digitale europea per tutelare la salute dei cittadini europei sfruttando anche i benefici offerti dall’impiego delle tecnologie di Intelligenza Artificiale. Sarà sicuramente un percorso lungo e pieno di sfide, ma la più urgente, secondo la Girardi, è superare la frammentazione delle numerose iniziative europee attraverso la creazione di un centro europeo di ricerca, sviluppo e trasferimento tecnologico sull’AI, ispirandosi al CERN, che permetta di valorizzare le eccellenze europee nella ricerca, attrarre talenti e favorire il trasferimento tecnologico e lo sviluppo di nuovi servizi e prodotti per migliorare la qualità e salute delle persone.
Durante il convegno sono stati presentati una gamma di dispositivi e software Brain Control grazie ai quali persone affette da gravi patologie possono tornare a comunicare con l’esterno. Attraverso questi strumenti, i pazienti riescono a trasformare in comandi alcuni pensieri o movimenti residui (es.oculari, dello zigomo, della mano, delle dita,..) e possono quindi interagire con il mondo esterno, i familiari e i caregiver. Inoltre con la BrainControl Avatar le persone con difficoltà motorie possono visitare da remoto installazioni, musei, spazi espositivi ed eventi in generale. Cose semplici che possono però cambiare la vita di queste persone, dei famigliari e dei loro caregiver.
Nei diversi interventi è stata sottolineata l’importanza delle tecnologie di intelligenza artificiale nella gestione, prevenzione e contrasto della pandemia. Strumenti fondamentali che consentono ai decisori politici di fare scelte più consapevoli e data driven. L’essenza della Digital Transformation è sfruttare i dati disponibili per ricavarne vantaggio competitivo.
I relatori hanno portato sul palco virtuale dell’evento alcuni esempi di applicazioni di Intelligenza Artificiale a contributo dell’evoluzione della Medicina, dall’assistenza agli anziani, alla telemedicina, comprese nuove soluzioni per la creazione di medicinali, per la diagnosi e altro ancora.
Gli impatti e le considerazioni sono molteplici , dall’etica ai frame normativi, quando si parla di Tecnologie AI.
I sistemi di intelligenza artificiale dovrebbero essere progettati con cura, per riflettere la diversità dei contesti socio economici e sanitari. Dovrebbero essere accompagnati da una formazione in competenze digitali e dal coinvolgimento della comunità. C’è poi la questione (non proprio secondaria) della formazione di milioni di operatori sanitari, che si troveranno a fare i conti con macchine che potrebbero mettere in discussione la loro decisione. E’ necessario dunque un continuo aggiornamento in termini di nuove competenze e anche nuove figure professionali: AI, realtà virtuale, connettività mobile e avanzate soluzioni di analytics predittive.
Gli ambiti specifici riguardano l’IoT, l’Internet of Things, che fornisce dati preziosi sia al singolo medico, consentendogli di accedere a informazioni dettagliate e in tempo reale sullo stato di salute del paziente in cura “a domicilio”, sia per il servizio sanitario, che potrebbe controllare in modo puntuale la diffusione delle malattie croniche e costruire banche dati centralizzate per condurre studi epidemiologici e statistici.
Grazie al Machine Learning, l’integrazione fra le informazioni registrate dai sensori IoT indossati dai pazienti con quelle provenienti da ospedali, cliniche, case farmaceutiche e assicurazioni, permette di creare dei modelli previsionali sull’incidenza delle malattie sulla popolazione. Cloud e quindi memorie digitali e immagazzinamento dati, che hanno permesso di fare importanti cost saving coniugando flessibilità, sicurezza e scalabilità.
I profili IT più richiesti nella sanità sono Data Analyst, Big Data Engineer, Data Scientist, IoT Specialist.
La digitalizzazione della sanità ha lo sviluppo Mobile (basti pensare alla più recente App Immuni) incrementando la richiesta di figure specializzate, in particolare Mobile Developer (IOS, Android).
I servizi, per poter essere diffusi ed utilizzati, necessitano di strategie di marketing in grado di ottimizzare l’utilizzo dei canali digitali sulla base dell’evoluzione del Patient Journey nel nuovo ecosistema on line. Ancora poche realtà Healthcare hanno Digital Marketing Manager specializzati nel settore per cui in molte investono su profili con esperienze pregresse nel B2C coinvolgendo professionisti del digital media (video, mobile, search) e Online PR. A queste figure si affiancano gli E-Commerce Manager e CRM Specialist.
Nel settore informatico esiste una forte concorrenza sul mercato e la velocità nel contattarli e uno studio di retribuzioni sono le basi per ottimizzare un processo di selezione.
Ricercamy, head hunter rivoluzionario e dinamico, nato nel marzo 2012, si è, sin dalla sua nascita, impegnato ad introdurre nel mondo della Ricerca e Selezione elementi di innovazione che migliorassero la redemption delle attività di Recruiting.
Secondo uno studio di Linkedin, il 75% dei talenti è passivo e sta già lavorando, non dedicandosi proattivamente alla ricerca di nuove opportunità professionali. Solo il 25% di essi si interessa con più costanza alla ricerca attiva di nuove offerte di lavoro. Di conseguenza investire il budget aziendale in abbonamenti e/o offerte di piattaforme di job posting sicuramente non può essere la sola soluzione efficace o quantomeno non potrà essere l’unica.
E’ necessario adottare una metodologia che permetta di arrivare ai migliori candidati: le chiamate di caccia (o Head Hunting che dir si voglia)!
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Tutto ciò di cui sopra viene svolto e condiviso in tempo reale tramite un file in cloud in cui è possibile lavorare a quattro mani con il referente delle risorse umane dell’azienda cliente, che non deve aspettare 2-3 settimane per poter ricevere la prima shortlist di validi profili, ma giusto poche ore!
La trasparenza e la condivisione immediata è un tratto distintivo di Ricercamy che si è andata specializzando negli anni nella ricerca e selezione di figure tecniche in ambito informatico e grazie allo sviluppo di competenze specifiche e conoscenza dei profili ricercati e del mercato di riferimento.
Cercando personale quotidianamente, i nostri head hunter hanno acquisito un know how e una specializzazione nei loro settori, che ci consentono di essere leader in questo mercato affollato da Recruiter.
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