Sei giovane e senza lavoro? Cercalo nelle piccole aziende.

Come è noto sono i più giovani a pagare il prezzo della crisi in termini di disoccupazione con tassi che sfiorano il 30%.

Sono le aziende più piccole, però, a dare speranze ai giovani che cercano lavoro in Italia. Nel 2011, infatti, le aziende con meno di 15 addetti hanno assunto quasi il 60% dei giovani occupati. Le ragioni di questo fenomeno sono diverse. In primo luogo gioca a favore dei più giovani la necessità delle aziende di risparmiare sul costo del lavoro. Assumere neolaureati o lavoratori con poca esperienza alle spalle significa risparmiare significativamente rispetto alle persone già formate. In controtendenza rispetto al passato, invece, le grandi aziende quelle con più di 250 dipendenti che hanno dato lavoro solo al 5,5% dei giovani. A dare un significativo contributo a questa tendenza potrebbe essere la nuova legge sull’apprendistato che dovrebbe ancor più favorire l’inserimento dei giovani nelle piccole imprese.

C’è comunque una ragione storico/economica alla base di questa situazione. In Italia infatti le Piccole e Medie Imprese (PMI) rappresentano circa il 95% delle aziende e 80% dell’occupazione. E’ chiaro quindi che in un paese a forte vocazione di micro-imprenditoriale gran parte delle opportunità professionale provenga da queste aziende.

Anche uno studio dell’unione europea confermerebbe la tendenza Italiana in tutto il vecchio continente. Si stima, infatti, che tra il 2002 e il 2010 le pmi abbiano creanto l’85% dei posti di lavoro nell’Unione europea. Sarebbero addirittura le micro-imprese (cioè con meno di 10 dipendenti) quelle che hanno aumentato del 58% l’occupazione nell’economia di mercato.
Tra le pmi si collocano al primo posto le imprese giovani, nate da meno di 5 anni, soprattutto quelle che operano nel settore dei servizi che hanno creato il 27% dei posti di lavoro.

Quindi adesso sapete dove concentrare i vostri sforzi nella ricerca di un’occupazione.