I paradossi del mercato del lavoro italiano

Da una ricerca di Unioncamere, in Lombardia ci sarebbero più di 22.000 posti di lavoro che vengono occupati a fatica solo dopo diversi mesi di ricerche. In Italia il dato totale è di 113.000 unità. Com’è possibile che con un tasso di disoccupazione ufficiale a 10% (ma quello ufficioso è sicuramente più alto) le aziende hanno così tanti problemi a ricoprire tali ruoli? Sono sopratutto le aziende piccole, quelle con meno di 15 dipendenti a soffrire di più la situazione.

Queste realtà che molto spesso sentono poco la crisi, rischiano contraccolpi più gravi a causa della scarsità, sul mercato del lavoro, dei profili da loro ricercati, piuttosto che dall’acuirsi della difficile situazione economica globale. Le professioni maggiormente richieste sono montatori, fresatori, saldatori e manutentori. Mai come ora si percepisce la carenza di preparazione offerta dalle scuole ed in particolare dagli istituti tecnici.

Rimane solo la “pratica” fatta direttamente presso l’artigiano o la piccola azienda a dare ai giovani quella formazione concreta necessaria per poter occupare certi ruoli. In alcuni casi sono gli extracomunitari i candidati più disponibili sul mercato.

Insomma chi ha il pane non ha i denti e vice versa.