Lo sapevi che il preavviso è libero?

Se stai per accettare un’offerta a tempo indeterminato saprai che il tuo nuovo contratto prevederà un periodo di preavviso ovvero un lasso di tempo minimo tra la comunicazione delle dimissioni al datore di lavoro e il termine del rapporto stesso. Il preavviso varia in base al livello di inserimento ed al contratto collettivo nazionale di riferimento.

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (4991/2015) riconosce alle parti la possibilità di regolare la durata del preavviso in ogni settore merceologico con un accordo individuale tra dipendente e azienda.

La sentenza si riferisce ad una caso portato in giudizio da un lavoratore che aveva firmato un contratto di assunzione che prevedeva un preavviso di 18 mesi anziché quello previsto dal contratto di riferimento.

La Corte ha stabilito che le parti possono disciplinare con accordo individuale, la durata del preavviso, anche a prescindere dalle previsioni del contratto collettivo applicato.

La modifica vale sia per accorciare sia per allungare i termini, ma non per cancellarli.

L’accordo è valido a condizione che entrambe le parti ne traggano beneficio: il lavoratore sotto forma di una più elevata retribuzione o avanzamento di carriera; il datore di lavoro che avrà la possibilità di garantirsi una più lunga collaborazione da parte del dipendente.

Al di là delle interpretazioni della legge, siamo sicuri che sia una scelta opportuna da parte dell’azienda vincolare un dipendente dimissionario, e con la testa rivolta alla nuova opportunità professionale, oltre il lasso minimo di tempo necessario per effettuare un adeguato passaggio di consegne?

Vittorio Nascimbene